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Gritti e il suo impegno per Save Venice

Sulla terrazza del Gritti Palace, Jeremy Irons e sua moglie Sinead Cusack prendono il sole senza cappotto a fine febbraio. È una giornata di sole, nel dehors dell’hotel non c’è un posto libero per sedersi. Appena c’è bel tempo, il tepore richiama tutti fuori, ad ammirare la basilica di Santa Maria della Salute e la Punta della Dogana, oggi sede di un museo contemporaneo. Dell’immenso Palladio la prima, rinnovata dal grande Tadao Ando la seconda, e tra loro cinque secoli di distanza accomunati dal perpetuo senso di bellezza di Venezia.

Jeremy Irons a Palazzo Labia

Il Gritti, quel suo posto in prima fila, se lo è proprio guadagnato. Certo, la posizione sul Canal Grande è una fortunata eredità del palazzo gotico costruito dalla famiglia Pisani nel 1475 e diventato casa del Doge Andrea Gritti cinquant’anni dopo. Ma il suo glamour esponenziale da quando è diventato hotel nel 1895, è merito del servizio, dell’eleganza e dell’atmosfera che ha generosamente elargito ai suoi illustri ospiti, da Peggy Guggenheim ed Ernest Hemingway alle celebrities di oggi.

Gritti – Una suite vista canale

Anche se sembra intatta l’aura di una volta tra decori e broccati nei saloni e nelle suite, ogni cosa è costantemente rinnovata, confortevole, attuale. Anche dopo l’ultimo rinnovo che ormai risale al gennaio del 2013, sembra di tuffarsi nella vecchia affascinante Venezia, quando si girava avvolti in lunghissimi tabarri. Ma il Gritti non è una fortezza glamour che lascia tutto il mondo fuori.

Gritti – Hall of fame degli ospiti

Chiunque può varcare la sua porta girevole e catapultarsi nel suo mondo fatato, anche solo per un Martini preparato al carrello che, detto tra noi, è uno dei migliori in città. Ma è lo stesso hotel a uscire dalle sue mura e a portare la sua energia all’esterno, sposando da diversi anni i grandi progetti di Save Venice, l’associazione fondata nel 1966 per conservare il patrimonio artistico veneziano, finora quasi 2000 opere d’arte per un totale di oltre 18 milioni di euro.

Palazzo Ducale – restauro soffitto sala delle 4 porte by Save Venice

Il restauro di Palazzo Ducale

Insieme sono ora impegnati nel restauro della Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale, un prezioso ambiente, di fatto la sala d’attesa prima di entrare ai collegi governativi, con quattro porte disegnate da Andrea Palladio e un soffitto decorato con sculture allegoriche di Giovan Battista Cambi (alias il Bombarda) e affreschi a olio in parte attribuiti a Tintoretto e ai suoi successori. Si tratta di un manifesto della decorazione della fine del Cinquecento che adesso, ingabbiata tra le impalcature e al momento chiusa al pubblico, è accessibile solo con visite guidate da storici dell’arte riservate ai soci di Save Venice e (su prenotazione) agli ospiti del Gritti.


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