Grazie, basta così”. Si riparte da Stroppa
Cala ufficialmente il sipario sull’avventura di Eusebio Di Francesco alla guida del Venezia. Dopo una lunga riflessione durata oltre dieci giorni, l’allenatore pescarese ha comunicato la propria decisione di non proseguire con il club lagunare, aprendo la strada alla rescissione consensuale del contratto che lo legava al Venezia fino al 30 giugno 2026. Una separazione annunciata, maturata in un clima di rispetto reciproco, ma resa inevitabile da divergenze sulle strategie future e, soprattutto, dal desiderio del tecnico di restare in Serie A.
Il confronto decisivo è andato in scena ieri mattina tra Di Francesco e il direttore generale Filippo Antonelli. Sul tavolo, l’offerta del club: un prolungamento contrattuale con ritocco dell’ingaggio e la promessa di mantenere quanto più possibile l’ossatura della squadra, rimpiazzando adeguatamente gli elementi in uscita. Il Venezia, infatti, si prepara a salutare giocatori di spessore come Nicolussi Caviglia e Idzes, destinati a club di categoria superiore. A fronte di ciò, la dirigenza puntava su Di Francesco per un’immediata risalita, ma la risposta è stata negativa.
Nonostante la mancata permanenza nella massima divisione e la conseguente retrocessione in Serie B, il Venezia aveva comunque confermato la propria fiducia nell’allenatore, nella convinzione che la sua esperienza e la sua idea di calcio potessero rappresentare un valore aggiunto per il progetto di rilancio. Tuttavia, dopo una stagione logorante e segnata dalla delusione sportiva, Di Francesco ha espresso perplessità sul piano proposto, lasciando intendere di non sentirsi pienamente coinvolto in un nuovo ciclo tecnico.
Il tecnico davanti alla scelta: Serie B o nuove sfide?
A influire sulla decisione finale dell’allenatore è stata anche la possibilità concreta di restare in Serie A. Secondo indiscrezioni, il Lecce ha mosso passi importanti per riportarlo in panchina: un’offerta concreta, considerata al momento la più allettante tra le varie ricevute. Sullo sfondo restano anche i sondaggi di Parma, Cremonese e Pisa, che stanno valutando diversi profili per la prossima stagione.
Per Di Francesco, reduce da un biennio difficile, il Venezia rappresentava l’occasione del riscatto, ma anche l’ennesima tappa di una carriera che, negli ultimi anni, ha vissuto più bassi che alti. Nonostante ciò, il suo nome continua a godere di grande credito, e la sua permanenza nella massima serie sembra ora la pista più probabile, salvo eventuali sorprese. In alternativa, non è esclusa l’ipotesi di un anno sabbatico, in attesa di un progetto stimolante.
Il Venezia riparte da Stroppa: trattativa in fase avanzata
Con l’uscita di scena di Di Francesco, il Venezia è ora concentrato sulla ricerca del suo successore., ma la a scelta appare ormai delineata: Giovanni Stroppa è il nome in cima alla lista e, salvo colpi di scena, sarà lui il nuovo allenatore arancioneroverde. Il tecnico lodigiano, specialista delle promozioni (tre dalla Serie B e una dalla C), è in scadenza di contratto con la Cremonese, che ha appena riportato in A.
Stroppa rappresenta il profilo ideale per il progetto lagunare: conosce bene la categoria, ha già lavorato con Antonelli ai tempi del Monza, e garantisce affidabilità nella gestione di gruppi ambiziosi. Il Venezia punta a costruire una squadra competitiva per l’immediato ritorno in Serie A e, con lui alla guida, si sente pronto a fare sul serio.
Il mercato: Plizzari in arrivo, si lavora sulle cessioni
Nel frattempo, si muove anche il mercato. Il primo rinforzo per la nuova stagione sarà Alessandro Plizzari, portiere protagonista della promozione del Pescara, che sostituirà Ionuț Radu, ormai promesso sposo del Celta Vigo. Il club punta a reinvestire il tesoretto derivante dalle cessioni in acquisti mirati, con l’obiettivo di consegnare al nuovo tecnico una rosa di qualità e ben attrezzata per affrontare le insidie della cadetteria.
Un addio inevitabile, ma senza strappi
L’addio di Di Francesco non rappresenta un fulmine a ciel sereno. Il lungo silenzio seguito alla fine del campionato e le voci di contatti con altri club avevano già lasciato intendere che la permanenza fosse in bilico. Le divergenze non sono state solo tecniche, ma anche legate alla motivazione: dopo undici stagioni consecutive in Serie A, il tecnico ha ritenuto prematuro accettare una discesa in Serie B, nonostante la fiducia del club.
Il Venezia, da parte sua, ha preso atto della scelta e si è mosso con lucidità, pronto a voltare pagina. Il futuro inizia ora con una nuova guida tecnica e un progetto da ricostruire. La Serie B è un campionato difficile, ma la voglia di riscatto del club lagunare è palpabile.
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