Mondo

Gli Usa riducono il personale nell’ambasciata in Iraq: cosa sta succedendo


Gli Usa riducono il personale nell'ambasciata in Iraq: cosa sta succedendo

Gli Stati Uniti sono pronti a ridurre il personale della propria ambasciata in Iraq. La decisione è legata a motivi di sicurezza, in particolare a causa di potenziali disordini regionali. L’indicazione è arrivata da un funzionario americano, proprio nel momento in cui sta salendo l’allerta su possibili attacchi dell’Iran e in cui i colloqui sul programma nucleare iraniano sembrano essersi arenati. “Sulla base delle nostre ultime analisi, abbiamo deciso di ridurre l’impatto della nostra missione in Iraq“, ha fatto sapere la fonte statunitense che ha chiesto di mantenere l’anonimato.

Lo stesso funzionario americano ha aggiunto che Pete Hegseth, Segretario alla Difesa degli Usa, ha dato il via libera alla partenza volontaria dei familiari dei militari da diverse località del Medio Oriente. Un altro funzionario degli Stati Uniti ha specificato che la decisione riguarda principalmente i parenti residenti in Bahrein. Una terza fonte, sempre statunitense, ha posto l’attenzione sul fatto che non ci sono state modifiche alle operazioni nella base aerea di Al-Udeid in Qatar, la più grande base americana in Medio Oriente; inoltre ha tenuto a evidenziare che al momento non è arrivato alcun ordine di evacuazione per i dipendenti, o per i loro familiari, dell’ambasciata statunitense in Qatar, che comunque continua a operare in maniera regolare.

Nello specifico, il Dipartimento di Stato si starebbe preparando a ordinare la partenza di tutto il personale non essenziale dall’ambasciata di Baghdad. Va considerato che la sede opera già con personale ridotto, motivo per cui l’impatto numerico del provvedimento dovrebbe essere limitato. Stando a quanto riferito da un funzionario iracheno citato da Shafaq News, la misura non riguarda solo l’Iran ma è da considerarsi come parte di un ampio piano che coinvolge diverse sedi diplomatiche statunitensi nel Medio Oriente. “Tutte le valutazioni di sicurezza interne indicano una situazione di stabilità e nessuna minaccia diretta è stata registrata. Tutte le missioni diplomatiche presenti nel Paese operano in piena libertà e sicurezza, non solo a Baghdad“, ha detto.

Dopo diversi cicli negoziali, le tensioni tra Iran e Stati Uniti sono tornate a farsi preoccupanti.

Il ministro della Difesa, Aziz Nasirzadeh, ha risposto senza mezzi termini all’ipotesi di un’azione militare Usa nel caso in cui i colloqui dovessero definitivamente fallire: “Tutte le sue basi sono alla nostra portata, abbiamo accesso ad esse e senza esitazione le prenderemo di mira tutte nei Paesi ospitanti. Se Dio vuole, non si arriverà a quel punto e i colloqui avranno successo“.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »