Gli Usa evacuano il personale delle ambasciate in Iraq, Bahrein e Kuwait. Media: “Israele pronto ad attaccare l’Iran”
Media usa: “Israele valuta un attacco all’Iran nei prossimi giorni”
Secondo i media statunitensi, Israele sarebbe pronta ad attaccare di nuovo l’Iran. Notizia che arriva dopo quelle della corsa di Teheran all’arricchimento di uranio che avrebbe subito un’importante accelerazione negli ultimi mesi e le dichiarazioni di Donald Trump secondo le quali un accordo sul nucleare della Repubblica Islamica si starebbe allontanando.
Via il personale dalle ambasciate Usa anche in Bahrein e Kuwait
Il Dipartimento di Stato americano ha ordinato al personale non essenziale e alle famiglie di lasciare le ambasciate Usa in Bahrain e in Kuwait, nell’ambito dell’allarme per potenziali disordini che ha interessato le sedi diplomatiche statunitensi in vari Paesi del Medio Oriente, a partire dall’Iraq: allarme rilanciato dallo steso presidente Trump. Lo si legge sui media internazionali.
Il patto con gli ortodossi sulla leva ha salvato il governo Netanyahu
Il voto che ha respinto la mozione di sfiducia al governo Netanyahu è stato preceduto da una notte di serrate consultazioni sul nuovo disegno di legge per il reclutamento degli ultraortodossi nell’esercito fra i rappresentanti del governo e i partiti United Torah Judaism e Shas mediati dal presidente della Commissione Affari esteri della Knesset, Yuli Edelstein, del partito Likud del premier. Intorno alle 2:30 di giovedì mattina, Edelstein ha rilasciato una dichiarazione: “Dopo lunghe discussioni, abbiamo raggiunto un accordo sui principi su cui si baserà la bozza del disegno di legge”. si legge sul Jerusalem Post.
Netanyahu ottiene la fiducia per un voto alla Knesset
Il parlamento israeliano ha respinto di misura un disegno di legge dell’opposizione volto a scioglierlo, e che avrebbe potuto portare a elezioni anticipate.
In totale, 61 dei 120 membri della Knesset hanno votato contro il disegno di legge e 53 a favore in lettura preliminare. Tutti i partiti di opposizione avevano presentato il disegno di legge, mentre la maggioranza appariva divisa sulla spinosa questione della coscrizione obbligatoria, cioè dell’iscrizione alle liste per la chiamata al servizio militare, degli ebrei ultraortodossi. Per decenni, questi ultimi hanno goduto di un’esenzione sempre più impopolare nella società israeliana, soprattutto da quando il Paese è in guerra con Hamas (7 ottobre 2023). L’opposizione, che sperava di far cadere il governo, ha radunato i partiti ultraortodossi alleati del primo ministro Benjamin Netanyahu che avevano minacciato di abbandonarlo. Dopo questo fallimento, l’opposizione dovrà attendere sei mesi per tentare nuovamente di sciogliere la Knesset.
La Ghf americana accusa Hamas di un attentato con 5 morti
La Gaza Humanitarian Foundation, organizzazione privata sostenuta dagli Stati Uniti e attiva nella Striscia di Gaza, accusa Hamas di aver attaccato un autobus che trasportava i suoi operatori umanitari, causando almeno cinque morti e numerosi feriti. Lo ha reso noto la stessa fondazione in un comunicato.
L’attacco sarebbe avvenuto intorno alle 22:00 ora locale, mentre il mezzo si dirigeva verso un centro di distribuzione di aiuti nell’area ovest di Khan Younis. A bordo c’erano oltre venti membri del team, tutti cittadini palestinesi impiegati come operatori umanitari. “Condanniamo con la massima fermezza questo attacco brutale e deliberato – si legge nella nota -. Queste erano persone che rischiavano la propria vita ogni giorno per aiutare gli altri: padri, fratelli, figli e amici.” La GHF ha aggiunto che alcune delle persone a bordo potrebbero essere state prese in ostaggio, anche se al momento le informazioni restano frammentarie. Attiva dal 26 maggio, dopo oltre due mesi di completo blocco degli aiuti da parte israeliana, la fondazione ha dichiarato di aver già distribuito oltre sette milioni di pasti.
Trump: “Personale Usa via dal Medio Oriente perché pericoloso”
Il personale statunitense è stato trasferito da alcuni Paesi del Medio Oriente perché la regione “potrebbe essere un posto pericoloso”: lo ha detto Donald Trump ai giornalisti prima di assistere al musical “I Miserabili” al Kennedy Center di Washington, dopo le notizie di un trasferimento del personale dell’ambasciata Usa in Iraq. Secondo alcuni media, sarebbe un segno che i negoziati tra Usa e Iran sul nucleare non stanno andando nel verso giusto.
Gli Usa ritirano personale diplomatico da Iraq e Kuwait
Gli Stati Uniti stanno riducendo il personale della loro ambasciata in Iraq per motivi di sicurezza. Lo hanno indicato alcuni funzionari nel giorno in cui l’Iran ha minacciato di colpire le basi statunitensi in Medio Oriente se dovesse scoppiare un conflitto. “Sulla base delle nostre ultime analisi, abbiamo deciso di ridurre l’impatto della nostra missione in Iraq e Kuwait”, ha dichiarato un funzionario statunitense a condizione di anonimato. Un funzionario americano, citato dal Times of Israel, ha aggiunto che il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha autorizzato la partenza volontaria dei familiari dei militari da diverse località del Medio Oriente. Un altro funzionario Usa ha specificato che la decisione riguarda principalmente i familiari residenti in Bahrein. Un terzo funzionario statunitense ha evidenziato che non ci sono state modifiche alle operazioni presso la base aerea di Al-Udeid in Qatar, la più grande base americana in Medio Oriente, e che non è stato emesso alcun ordine di evacuazione per i dipendenti, o i loro familiari, dell’ambasciata statunitense in Qatar, che continua a operare regolarmente.
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