Sicilia

Giuseppe Conte a Palermo: «Cittadini stanchi della malasanità»

Politica

Alla manifestazione “Sanitàxtutti” del M5s hanno aderito anche Avs, Pd e Cgil. E interviene anche sul conflitto in Medio Oriente: «Il governo non ci ha detto se condanna o no l’attacco all’Iran di Netanyahu»

Di Redazione |

«Siamo qui oggi per lanciare un messaggio, ossia che i cittadini sono stufi di aspettare anche otto mesi per un referto istologico, per poi scoprire che hanno un tumore con metastasi, mentre in Sicilia ci sono 130 milioni di appalti e i comitati d’affari sono in prima linea a spolparsi la sanità pubblica». Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, parlando a margine della manifestazione, a Palermo, organizzata dallo dallo stesso movimento, alla quale hanno aderito anche Avs, Pd, Cgil e diversi gruppi civici.«Dobbiamo dire basta – prosegue – ai definanziamenti e ai tagli di Giorgia Meloni. Il governo toglie alla Sicilia 140 milioni del Pnrr, destinati alla sanità. Basta agli sprechi e al malaffare».

Alla manifestazione oltre al presidente dei pentastellati Gioseppe Conte ci sono, tra gli altri, il segretario regionale del Pd in Sicilia Anthony Barbagallo, la senatrice del M5S Dolore Bevilacqua, il deputato all’Ars e leader del movimento Controcorrente Ismaele La Vardera, l’eurodeputato di Avs Leoluca Orlando, rappresentanti di altri partitii del centrosunistra e della Cgil, e associazioni.

Conte interviene anche sul conflitto tra Israele ed Iran: «Il governo non ci ha detto se condanna o no l’attacco all’Iran di Netanyahu – che ormai ha una condotta criminale – a infrastrutture, non solo a vertici militari ma anche a vertici civili, a scienziati iraniani. In più, sta perseguendo, e lo ha detto chiaramente, un cambio di regime. In tutti i paesi, dalla Libia all’Afghanistan all’Iraq, in cui siamo andati per cambiare i regimi, i risultati sono stati disastrosi. E noi che facciamo? Lo scrive Netanyahu il diritto internazionale?».

Conte annuncia inoltre una prossima manifestazione nella Capitale: «Il 21 giugno a Roma noi ci saremo, perché siamo da sempre in prima linea per dire no al riarmo, no a una corsa all’escalation militare. Vogliamo politici e governanti che si assumano la responsabilità e il coraggio di indirizzare i conflitti verso una soluzione. Abbiamo bisogno che si ritorni alla diplomazia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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