Abruzzo

Gestione privata della cosa pubblica


“Concessioni delle sedi solo a chi volete voi. Convocazioni ai tavoli istituzionali solo alle associazioni che avete piacere di ricevere. Nessuna risposta agli accessi agli atti. Questo è il modo in cui viene gestita la cosa pubblica dall’amministrazione comunale”. È durissimo il comunicato diffuso da Asperger Abruzzo, che punta il dito contro l’esclusione sistematica dell’associazione dalla programmazione sociale e dalla vita istituzionale del Comune.

L’associazione, attiva da anni nel supporto alle famiglie con persone autistiche, denuncia una gestione “arrogante, parziale e impunita” della cosa pubblica. “Il pubblico non si gestisce a sentimento – scrive la presidente Marie Helena Benedetti – non è casa vostra, non è cosa vostra”.

Asperger Abruzzo ricorda di essere stata protagonista di numerose battaglie per i diritti dei più fragili: dall’abolizione dei rinnovi Uvm ogni 15 giorni, all’istituzione della Neuropsichiatria infantile nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, fino allo sblocco di terapie per decine di bambini. Un’attività che l’associazione continua a portare avanti con i propri mezzi, tra accompagnamenti per visite e supporto alle famiglie.

“Da cinque anni incontriamo i genitori nei bar – prosegue il comunicato – ma una sede, anche stagionale, non ci è mai stata concessa, mentre altri ricevono spazi comunali in comodato gratuito per 15 anni”. E ancora: “Le stanze ci sono, ma non per noi. D’estate sono usate, d’inverno chiuse. Ma forse date ad altri”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo l’associazione, è stata l’esclusione dal Piano Sociale, a vantaggio di altre realtà associative “più gradite”. Un accesso agli atti inviato il 25 febbraio è rimasto senza risposta, violando – sottolinea l’associazione – l’articolo 25 della legge 241/1990 e le norme sul coinvolgimento del Terzo Settore nella programmazione.

“Abbiamo capito che Asperger Abruzzo non piace ai politici perché pretende i diritti dei cittadini – si legge ancora – ma non cambieremo. Non cerchiamo simpatie, non barattiamo i diritti con passerelle elettorali”.

Infine, un appello ai cittadini: “Se qualcuno avesse uno spazio non utilizzato, un piccolo luogo riservato dove poter accogliere famiglie e dolore con dignità, chiediamo il vostro aiuto. Continueremo ad esserci. Con o senza sede. Ma con il vostro aiuto, potremmo farlo con il rispetto che la politica vastese non ci vuole riconoscere”.


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