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Gaza, 36 palestinesi uccisi mentre attendevano aiuti umanitari

Trentasei morti e oltre 200 feriti: è questo il bilancio provvisorio del ministero della Sanità palestinese relativo a una serie di sparatorie avvenute nelle ultime ore nella Striscia vicino ai siti di assistenza allestiti in zone militari off-limits per i media indipendenti e gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation. La Ghf, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, è stata creata per gestire la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, un compito prima svolto dalle Nazioni Unite.

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L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato colpi di avvertimento contro persone che, a suo dire, si erano avvicinate alle sue forze in modo sospetto. I palestinesi uccisi dal fuoco delle Forze di difesa israeliane erano in attesa di ricevere aiuti umanitari nei pressi del Corridoio di Netzarim.

Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato che ci sono “progressi significativi” su un possibile accordo di cessate il fuoco che restituirebbe anche alcuni dei 55 ostaggi ancora detenuti a Gaza, ma ha anche detto che è “troppo presto per sperare”.


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