Liguria

Fortissimo: un Festival di due giorni per i 10 anni di Trillargento, che rende la musica accessibile a tutti i bambini


Genova. Una due giorni di eventi, concerti, momenti di riflessione e di festa in piazza con tutti gli allievi: circa 300 tra bambini e ragazzi con cui Trillargento lavora stabilmente a Genova dal 2015. Presenti anche una trentina di ospiti che arrivano da orchestre di Cipro, Grecia e Svezia che condividono lo stesso progetto nei loro Paesi: dare la possibilità di suonare a buoni livelli in un’orchestra a chi è nato in famiglie con problemi economici o a chi ha una disabilità.

Una realtà nata nel 2015 e che senza troppi clamori sta dando la possibilità a moltissimi bambini di migliorare la propria autostima, di partecipare maggiormente alla vita culturale cittadina, di rafforzare le capacità relazionali. «Diventare persone migliori, insomma» riassume Lara Camia, la presidente e fondatrice. Del resto in Italia ben sette bambini su dieci vorrebbero suonare, ma solo due riescono a farlo a causa delle condizioni economiche e sociali delle loro famiglie.

Un Festival in programma l’8 e 9 giugno chiamato Fortissimo – Festa internazionale delle Orchestre Giovanili Inclusive. Per partecipare ai concerti è necessario prenotarsi a partire dal 26 maggio sul sito trillargento.org.

Il programma

8 giugno | dalle 16.00
Palazzo Ducale, Maggiore e Minor Consiglio
Concerti con le orchestre Trillargento, il Coro polifonico CoReMì, Dream Orchestra e i giovani musicisti provenienti da Grecia, Cipro e Svezia.

9 giugno | ore 18
Teatro Nazionale Ivo Chiesa
Tavola rotonda ‘Qualità musicale e inclusione. L’impatto della musica d’insieme per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo di bambini e ragazzi’, con Elvira Brattico (neuroscienziata dirigente del centro di eccellenza danese “Center for Music in the Brain”), Anna Maria Freschi (pedagogista musicale e divulgatrice), Ron Davis Álvarez (direttore d’orchestra, già direttore de El Sistema Sweden). Modera la giornalista Guglielmina Aureo.
9 giugno | ore 21
Teatro Nazionale Ivo Chiesa
Concerto finale con 270 giovani musicisti da Italia, Cipro, Grecia, Svezia uniti in un grande ensemble internazionale.
Presenta la serata Alessandro Bergallo.

Durante le due giornate sono previste incursioni musicali a sorpresa in area Porto Antico e piazza De Ferrari.

Come lavora Trillargento

“Dieci anni fa, a Genova, è nata una scintilla: il desiderio che la musica potesse essere davvero di tutti, soprattutto dei bambini e ragazzi che spesso restano ai margini − spiega Camia − abbiamo assistito al concerto dell’orchestra Simon Bolivar ospitata nel programma della Gog, la Giovine orchestra genovese e da lì abbiamo iniziato a studiare il metodo del maestro Josè Antonio Abreu con bambini e ragazzi delle favelas, dei quartieri più poveri e degradati di Caracas e dell’intero Paese. Siamo partiti in tre, io, Elena Gritti e Matteo Guerrieri con 36 bambini e una convinzione profonda: che la musica potesse diventare casa, occasione, rivoluzione gentile. Da allora abbiamo incontrato migliaia di giovani e costruito non solo orchestre, ma relazioni, fiducia, comunità”.

Trillargento lavora con le scuole e altri soggetti del territorio impegnati in ambito sociale: “Abbiamo un programma di borse di studio − specifica Camia − che permette l’accessibilità e la frequenza agevolata appunto a ragazzi e bambini che vivono in contesti di fragilità. C’è poi tutto un percorso per bambini con disabilità che vengono inseriti in tutte le orchestre e che ovviamente hanno percorsi personalizzati e attenzioni speciali con educatori che li seguono insieme agli insegnanti, ma l’ottica è proprio quella di un’integrazione nell’orchestra, quindi non è un progetto speciale per persone con disabilità, ma è un progetto di inclusione”.

Lista d’attesa lunga, donazioni ben accette

Il problema è che la lista d’attesa, al momento. è di circa 100 bambini e l’obiettivo del Festival è proprio di contribuire alla crescita anche delle donazioni, è l’auspicio della presidente. “Viviamo soprattutto di bandi e appunto l’obiettivo nei prossimi anni sarà quello di sviluppare sempre di più anche la componente fundraising da privati. Questo Festival per esempio è stato sostenuto anche da aziende e questa è la strada che consente a questi progetti di svilupparsi e di esistere proprio perché ogni bambino ha una borsa di studio, quindi più o meno grande a seconda della sua condizione familiare e ciò richiede una serie di risorse che vanno reperite per garantire innanzitutto la qualità, quindi insegnanti formati, percorsi rigorosi e personalizzati e tutto quello che di meglio si può offrire perché proprio un punto fondamentale del progetto è che noi ci rivolgiamo a tutti, vogliamo essere accessibili e con particolare attenzione a coloro che normalmente sono esclusi da questo tipo di esperienze, ma la proposta che offriamo vogliamo che sia la migliore possibile proprio perché se no non c’è davvero sviluppo, non c’è davvero promozione umana se proponessimo un percorso di serie B”.

Sul sito di Trillargento ci sono informazioni più dettagliate e durante il Festival, a teatro in particolare, ci sarà anche la possibilità di contribuire.

Le orchestre saranno diverse, divise per fasce d’età con un repertorio variegato. Per il programma dettagliato cliccare qui. Non solo musica, ma prevista anche una tavola rotonda ‘Qualità musicale e inclusione. L’impatto della musica d’insieme per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo di bambini e ragazzi’.

La potenza della musica

Tra le sedi dei concerti anche il Teatro Ivo Chiesa. Il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore dice: “Sarà un momento bellissimo di sinergia cittadina, l’orchestra stimola il senso di responsabilità e di partecipazione, di democrazia. Significa saper tacere e saper accompagnare, è portatrice di un pensiero di comunità e diversità. La musica mette insieme l’umanità ed elimina i confini”.

Anche Palazzo Ducale è sede dei concerti. La direttrice Ilaria Bonacossa dichiara: “La nostra missione è portare cultura e creare cittadinanza. Questo progetto la incarna alla perfezione. La musica non deve essere privilegio di pochi, ma diritto di tutti. Un’occasione di stare insieme e ascoltare musica di qualità”.

Pietro Borgonovo direttore artistico della Gog, evidenzia un altro aspetto: “La musica richiama il verbo ascoltare. Trillargento insegnare ad ascoltare suonando. Un valore grandissimo cerebrale e umano. Suonare è complesso, ma non basta, per suonare insieme devi suonare e ascoltare. C’è da rispettare il tempo, degli automatismi, è un grande lavoro mentale. Nel mondo di oggi c’è grande bisogno di saper ascoltare”.




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