Lazio

Fisco, Meloni spinge per il taglio delle tasse al ceto medio. Resta distanza con la Lega – Il Tempo


“Intendiamo concentrarci sul ceto medio che come tutti sappiamo rappresenta la struttura portante del sistema produttivo italiano ed è spesso quello che avverte di più il peso del carico tributario”. Alla platea dei commercialisti la premier Giorgia Meloni promette nuovo intervento sull’Irpef. E all’indomani dell’esito referendario che ha compattato il governo, fa riemergere le distanze nella maggioranza sul fisco: da un lato FdI e FI e dall’altro Lega, che non fa tardare il suo distinguo. Poco dopo l’intervento della premier, e mentre a Palazzo Chigi è in corso un vertice tra i leader della maggioranza, è Matteo Salvini, attraverso una nota, a ribadire che per la Lega la priorità è la rottamazione delle cartelle. L’intervento della presidente del Consiglio arriva a sorpresa. Agli Stati Generali dei commercialisti il programma prevedeva un videomessaggio, ma poco prima dell’inizio Meloni arriva in platea accompagnata dalla sottolineatura che si tratta il primo intervento in presenza di un premier all’appuntamento della categoria. “Il fisco è il biglietto da visita della credibilità di uno Stato – esordisce -. Non deve soffocare la società ma aiutarla a prosperare, non deve opprimere ma deve chiedere il giusto”. Per questo, prosegue, “l’obiettivo è tagliare le tasse in modo equo e sostenibile ma il nostro lavoro non è finito e intendiamo fare di più”. Il taglio dell’aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro si era affacciato nel dibatto politico con la scorsa Manovra. L’intervento, che potrebbe costare fino a 4 miliardi, era stato poi escluso con la promessa di essere riproposto una volta rintracciati gli spazi di bilancio. Al primo posto tra di desiderata di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, riaffiora ora su spinta di Meloni. Ma è il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti a frenare le aspettative degli alleati, in nome di quella cautela che è la sua cifra al governo: “Abbiamo 2 anni e mezzo”, ricorda, sollecitato dai giornalisti sulle parole di Meloni, prima di lasciare la Nuvola senza tenere l’intervento inizialmente previsto dal programma. “Per la Lega e per il governo una giusta, attesa e definitiva pace fiscale, una rottamazione di milioni di cartelle esattoriali che stanno bloccando l’economia del Paese, sono una priorità, anzi una emergenza”, il messaggio ai partner della maggioranza di Matteo Salvini. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani nella veste di mediatore propone un patto: sul fisco “la priorità per noi è il taglio dell’Irpef, poi la rottamazione”. Secondo i dati del Consiglio nazionale dei commercialisti, lo 0,15% dei 42.570.078 contribuenti Irpef, che dichiara un reddito complessivo superiore a 300mila euro, paga il 7% dell’Irpef totale, mentre l’11,2% dei contribuenti, che appartiene la fascia del ceto medio e medio-alto perché dichiara un reddito complessivo compreso tra 40mila euro e 120mila euro, versa il 36,4% dell’Irpef totale. Una situazione su cui “bisogna intervenire” è la sollecitazione del presidente Elbano de Nuccio al governo: gli incassi della lotta all’evasione “devono essere ora impiegati per alleggerire finalmente il carico fiscale anche al ceto medio”. Dall’opposizione il leader di Italia Viva Matteo Renzi attacca: “Non c’è uno che le chieda: scusa, Giorgia, ma perché non ci dici che cosa hai fatto in questi tre anni? Come mai la pressione fiscale è aumentata? Perché prometti oggi ciò che non stai facendo da tre anni?”. Punte l’ex premier Giuseppe Conte: “Aspettano la prossima campagna elettorale per fare qualcosa. Per ora ‘prima i mercati'”.


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