Marche

Fioravanti in extremis, per la Ciip spunta il nome di Paradisi. «Non è compatibile, lavora con loro»


SAN BENEDETTO La contromossa rischia di essere zoppa. È quanto sta accadendo nel risiko della partita Ciip. Da una parte c’è la cordata civica che punta su un nome nuovo, quello del manager Marco Perosa; dall’altra il centrodestra pronto a far scendere in campo Alberto Paradisi ma il rischio di incompatibilità sarebbe dietro l’angolo. 

Le mosse

Sono ore concitate quelle della vigilia per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Ciip. Infatti, quando sembrava raggiunto l’accordo per l’investitura del prossimo presidente, con una maggioranza civica appoggiata dal centrosinistra, a cominciare dal presidente della Provincia Sergio Loggi, allargata a parte del centrodestra fermano e capeggiata dal sindaco sambenedettese Antonio Spazzafumo, il centrodestra ha provato una contromossa facendo spuntare il nome dell’ingegnere ascolano Paradisi. Quest’ultimo è stato già presidente della Multiservizi di Fermo e candidato al vertice della Ciip nel 2022 su indicazione del senatore e Commissario alla ricostruzione Guido Castelli. Ma l’operazione del sindaco del capoluogo, Marco Fioravanti avrebbe alcune falle. Tutto avviene alla vigilia della presentazione della candidatura di Perosa supportata dalle firme raccolte da Spazzafumo, attraverso l’asse con il fermano a cominciare dal collega Valerio Vesprini di Porto San Giorgio.

Il metodo

La proposta verrà protocollata nelle prossime ore mentre continuerebbero febbrili le trattative condotte da Fioravanti che punterebbe a costruire, in zona Cesarini, una convergenza su Paradisi appoggiato dagli altri sindaci di centrodestra. Alcuni sindaci però starebbero verificando, proprio in queste ore, la compatibilità di Paradisi a ricoprire la carica: nel corso degli anni infatti l’igegnere avrebbe ricevuto incarichi professionali dalla Ciip, alcuni ancora in vigore che lo renderebbero incompatibile, dunque la mossa sarebbe sterilizzata per la destra che fino a ieri supportava il renziano Gianluca Pompei già consigliere della Ciip, tanto da creare anche una spaccatura all’interno di Italia Viva. Ma messo da parte Pompei, la strategia è cambiata ma farebbe acqua da tutte le parti.




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