Figc allo sbando: il caos targato Gabriele e il goffo annuncio di Gigi Buffon
La Nazionale rischia di saltare il terzo mondiale di fila ma in Federazione vige il pressapochismo
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) appare oggi un ente senza guida, naufragato in una crisi istituzionale senza precedenti. La responsabilità principale ha un nome e un cognome: Gabriele Gravina, il presidente che, da tempo, conduce la Federazione come fosse ancora il Castel di Sangro. L’ultimo episodio conferma l’imbarazzo totale in cui versa il governo del calcio italiano: dopo giorni di silenzio assoluto, la Figc ha evitato ogni forma di comunicazione ufficiale, delegando a Luciano Spalletti una surreale conferenza stampa per annunciare il proprio auto-esonero. Un gesto inaccettabile per chi dovrebbe assumersi la responsabilità di una Nazionale che rischia seriamente di non qualificarsi al prossimo Mondiale per la terza volta consecutiva.
Il veto di Buffon al ritorno di Mancini
Dopo il gran rifiuto di Roberto Mancini, dettato secondo le indiscrezioni lanciate dal nostro giornale dal veto imposto da Gianluigi Buffon, e il “no” categorico di tanti tecnici di primo piano, Gravina ha tirato fuori dal cilindro la figura di Gennaro Gattuso. Scelta sorprendente, quasi inspiegabile: un tecnico mai affermatosi a livello internazionale, privo di un curriculum che giustifichi la guida della Nazionale, recentemente scartato da Torino, Lazio e Fiorentina, simbolo della confusione e dell’incertezza di una dirigenza ormai senza bussola.
L’annuncio goffo affidato a Buffon
L’annuncio stesso di Gattuso è stato affidato in modo goffo proprio a Buffon, attraverso una domanda palesemente telefonata durante l’intervista post-gara dell’Under 21 su Rai 2. Un ulteriore segnale dell’improvvisazione e dell’assenza totale di strategia. Come se non bastasse, questa sera andrà in onda la morte del calcio con il play-out della Serie B, disputato oltre un mese dopo la fine del campionato: una farsa mai vista prima. Due piazze storiche come Genova, lato Sampdoria, e Salerno stanno pagando pesantemente questa approssimazione e le relazioni di potere. Nel frattempo, Gravina sembra totalmente indifferente a tutto ciò, trascorrendo tranquillamente il suo tempo al mare. Ma Gravina continua a navigare a vista, forte soltanto di uno staff arricchito da nomi “eccellenti”, ma forse più per relazioni che per competenze: il figlio del Ministro Antonio Tajani, quello di Simone Guerini, e diverse consulenze strategiche affidate con criteri che sollevano inevitabilmente più di un dubbio.
La Fifc ha bisogno di una guida solida
Il calcio italiano merita ben altro. La FIGC ha bisogno di una leadership solida e trasparente, capace di dare certezze e visione. Il tempo di Gravina sembra ormai definitivamente concluso: serve un cambio di rotta urgente, prima che il disastro diventi irreversibile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA