Cultura

Feed My Ego: :: Le Recensioni di OndaRock

Gli Horseloverfat (Faenza) si ripresentano con “Feed My Ego” e proprio il pezzo eponimo trasmette in un sol colpo la loro nuova regressione all’oleografia, alla replica fittizia di generi triviali, teen idol, sunshine pop e i più recenti j-pop e shibuya kei, con un bubblegum disturbato da finte ragazzine urlanti, un refrain adornato di florilegio di tastiere e un assolo sull’ottovolante alla Knack. “Shinchu-Gun” combina il garage rozzo dei Kingsmen e retromelodismo lezioso dei Pizzicato Five; idem per le simili “Atarashii Pasokon” e “Conformist”.

Il suono dà volutamente sull’artificio di rigurgiti da videogame vintage, ma conduce anche a buone alchimie: solo a loro poteva balenare “Numbers”, incastro irrealmente perfetto di twist e raga-rock spaziale, e poi “Dororo Dorama”, una canzone da salvation army, o meglio da teatrino Disney, sparata a quadrupla velocità e remixata in un floppy dell’Atari. Il rave-up fin troppo esoso di “Boys From Brazil” fa da emblema e sommatoria (una sbornia di tastiere analogiche lanciata ad ariete e foriera di fracasso adrenalinico), e “Thelema In Cefalù” suona ancor più esplicita, ancor più Planet Funk.

Formazione rimaneggiata a terzetto rispetto ai predecessori, ultimo “Satanic Resort” (2022), una sola ospitata (Marco Manzoni, membro aggiunto) e un genio ammaccato dalla cocciutaggine del procedimento. Non precisamente una svolta elettronica (si sta a metà via tra remix e sfregio), ma se lo è la confonde. Il maggior merito sta in quei momenti che portano la coerenza del non ripetersi e declinarsi – sempre e comunque – in maniera folle, dirompente.

06/05/2025




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