Farmaci oppioidi indiani inondano l’Africa occidentale: molto diffusi tra la popolazione per il basso costo, ora è emergenza sanitaria
Diverse nazioni dell’Africa Occidentale, come Nigeria, Costa d’Avorio e Ghana, sono alle prese con un’emergenza sanitaria scatenata dal traffico di farmaci oppioidi prodotti illegalmente in India. Un’inchiesta realizzata dalla BBC ha evidenziato come potenti antidolorifici, altamente assuefacenti, siano stati esportati in Africa senza alcuna licenza da parte dell’azienda indiana Aveo Pharmaceuticals. Questi prodotti sono molto diffusi tra i giovani a causa del basso costo e i tentativi di arginarne la circolazione non hanno prodotto molti risultati.
Nelle pillole sono presenti tapentadol e carisoprodol, quest’ultimo un miorilassante vietato in Europa per l’elevato potenziale di dipendenza ed aggiunto in un secondo momento dall’azienda farmaceutica per eludere i controlli. Il tapentadol è una sostanza molto forte, paragonabile alla morfina, e i suoi effetti sono simili a quelli provocati dall’ossicodone, un principio attivo della classe degli oppioidi prescritto in genere per il trattamento del dolore e responsabile di oltre 400mila morti negli Stati Uniti, dove ha scatenato una vera e propria epidemia da oppioidi che genera una forte dipendenza nei consumatori. Il mix di tapentadol e carisoprodol si rivela in molti casi letale e le rilevazioni emerse dall’inchiesta hanno spinto la polizia indiana a perquisire la sede dell’Aveo Pharmaceuticals interrompendone la produzione.
Nuova Delhi ha annunciato l’immediato ritiro delle licenze per la produzione e l’esportazione delle sostanze nocive ma, per molti, è ormai troppo tardi. L’inchiesta della BBC ha dimostrato che l’Aveo Pharmaceuticals e la Westfin International hanno esportato milioni di pillole in Africa Occidentale, dove sono vendute liberamente in strada. Il portale Drugs.com chiarisce come l’interazione tra tapentadol e carisoprodol possa provocare gravi effetti collaterali come sedazione, problemi respiratori, coma e portare anche alla morte.
Non è la prima volta che un’azienda farmaceutica indiana è coinvolta in traffici illeciti in Africa. Nel 2022 uno sciroppo velenoso anti-tosse prodotto dalla Maiden Pharmaceuticals ha ucciso almeno 22 bambini nel Gambia, uno scandalo sanitario che il governo locale ha provato a insabbiare offrendo un compenso, circa 285 dollari, alle famiglie di ogni bambino deceduto. Il Gambia è la nazione più piccola dell’Africa continentale, non dispone di aziende che producono farmaci in loco e nemmeno di laboratori dove testare i prodotti che vengono importati. Questo significa che qualunque sostanza può entrare, con facilità, nel mercato farmaceutico provocando danni gravissimi. Altri sciroppi tossici prodotti in India hanno provocato la morte di 12 bambini in Camerun, di 20 bambini in Uzbekistan e la loro presenza è stata rilevata anche in nazioni remote come le Isole Marshall e la Micronesia. Le autorità indiane hanno reagito a quanto accaduto in Gambia solamente quando un’indagine scientifica ha legato il farmaco alle morti dei bambini. Il ritiro delle licenze a decine di aziende farmaceutiche è avvenuto, però, dopo un lungo periodo di latenza in cui le autorità avevano negato le proprie responsabilità.
La presenza di farmaci illegali, falsificati oppure non aderenti agli standard internazionali è un problema significativo nell’Africa sub-sahariana. Una ricerca, realizzata nel 2024 dall’etiope Bahir Dar University, ha evidenziato come fino al 20% dei farmaci circolanti in Africa sono falsi oppure sotto standard e la maggiore concentrazione percentuale di questi prodotti è stata riscontrata in Malawi. Le Nazioni Unite hanno segnalato, nel 2023, che gli antimalarici falsificati oppure sotto standard sono responsabili di un massimo di 267mila morti annue mentre gli antibiotici scadenti impiegati per curare la polmonite nei bambini hanno provocato la morte di oltre 169mila piccoli all’anno. Il rapporto evidenziava come tra i responsabili del traffico dei farmaci ci siano gli impiegati delle compagnie farmaceutiche, i membri delle forze dell’ordine, politici, venditori di strada e lavoratori del settore sanitario mentre i gruppi terroristici operanti nella regione avrebbero un ruolo più limitato.
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