esce il secondo capitolo “Battelli d’ori”
Dopo “Nespole” di maggio, esce oggi “Battelli d’ori”, secondo capitolo del progetto Folktronica che sta ridefinendo i confini tra musica popolare del Sud Italia e produzioni elettroniche. Un’operazione culturale ambiziosa firmata World Music Academy e Last Floor Studio che trasforma antichi canti garganici in dancefloor contemporanei.
Il brano si apre con il suono ancestrale del berimbao per poi svilupparsi attorno alle voci di Rosario Nido e Domenico Celiberti, che intrecciano melodie tradizionali di San Giovanni Rotondo con beat notturni e potenti. Il testo originale di Nido è un manifesto poetico sul dramma migratorio: “Vulessë addeventa’ ‘nu battellë d’orë e ma pë salva’ la gentë ca fujë pë marë”, un verso che trasforma la disperazione in solidarietà attraverso la metafora del battello d’oro salvavite.
Celiberti recupera invece sonorità arcaiche riprendendo Carlo Trombetta, cantatore di Carpino, con l’immagine dell’uomo-delfino che fende le acque per soccorrere altri esseri umani. Una narrazione che dalla tradizione orale approda alle console elettroniche senza perdere la propria carica emotiva.
La produzione vede Trevize alle macchine, affiancato da Giovanni Chirico e Vincenzo Gagliani, mentre il sound si arricchisce delle chitarre di Giovanni Sciambarruto, del didgeridoo di Gioele Nuzzo e del tamburello tradizionale. Un ensemble che dimostra come l’ibridazione tra linguaggi apparentemente distanti possa generare nuove forme espressive.
Folktronica proseguirà a luglio con “Diavulu”, maledizione d’amore elettronica con Marenza D’Agnano, per poi chiudere a settembre con “Itela Nasu Po”, canto in griko interpretato da Emanuele Licci. Un percorso che dal Gargano naviga verso i porti del Mediterraneo orientale, sempre mantenendo salda l’ancora nella tradizione popolare.
Il progetto, sostenuto dal programma “Nuova Generazione Trad” del Ministero della Cultura, ha coinvolto per quattro anni giovani producer, musicisti e artisti di diverse estrazioni in un laboratorio permanente di contaminazione culturale. Dalle residenze artistiche alle sessioni in studio, l’obiettivo resta quello di preservare l’essenza comunitaria della musica tradizionale adattandola ai linguaggi contemporanei.
Un’operazione che dimostra come la tradizione non sia un museo da conservare, ma un organismo vivente capace di rigenerarsi attraverso nuove forme espressive. Folktronica è disponibile su Spotify e su tutte le altre piattaforme digitali.