Sardegna

Emergenza 118 in Sardegna: servizio estivo nel caos a 48 ore dal via. Bagnanti a rischio?

Mancano meno di 48 ore al 15 giugno, data cruciale per l’attivazione delle postazioni estive del servizio 118 in Sardegna, ma il quadro è di totale incertezza e la tensione tra gli operatori è palpabile. L’AREUS (Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna) non ha ancora pubblicato le graduatorie di affidamento delle convenzioni, lasciando il servizio, per dirla in modo figurato, “in alto mare”.

L’allarme arriva direttamente dagli operatori del 118, che vivono ore di frustrazione e rabbia. L’intera macchina organizzativa per la copertura delle postazioni estive, fondamentali per la sicurezza dei bagnanti che affolleranno le coste sarde, è a un punto morto.

Eppure, l’iter per l’affidamento delle postazioni a associazioni di volontariato e cooperative sociali era partito in anticipo. L’Avviso di Manifestazione di Interesse era stato pubblicato il 15 maggio con scadenza il 30 maggio, quasi un mese fa, sulla base di una delibera del commissario straordinario Angelo Maria Serusi, che aveva agito per tempo.

Le postazioni in convenzione da coprire, quasi tutte operative 24 ore su 24 e attive fino al 30 settembre, sono dislocate in alcune delle località turistiche più frequentate dell’isola:  per il Nuorese Sos Alinos (Orosei) e Galtellì,  poi ci sono Villasimius, Domus De Maria, Costa Rei (Muravera), Torre delle Stelle (Maracalagonis), Plag’e Mesu (Gonnesa), Torre dei Corsari (Arbus), Is Arutas (Cabras), Is Arenas (Narbolia), Fertilia (Alghero), Platamona (Sassari), Porto Rotondo (Olbia), Abbiadori (Arzachena), Loiri Porto San Paolo, Vignola (Aglientu), Costa Paradiso (Trinità d’Agultu), Santa Teresa Gallura, San Teodoro.

La criticità è evidente: i partecipanti al bando, sia associazioni che cooperative, non possono allestire un servizio di emergenza in 24 ore.  Reclutare il personale qualificato, reperire le ambulanze necessarie, e concordare gli eventuali affitti degli alloggi per gli operatori, sono passaggi che richiedono tempo e certezze. Tutto questo, per essere a disposizione di migliaia e migliaia di bagnanti che potrebbero necessitare di assistenza in caso di infortunio.

Il servizio dovrebbe scattare un minuto dopo la mezzanotte di domenica 15 giugno, ma a poche ore dal via, nessuno sa ancora nulla di ufficiale. Questa incertezza genera un’enorme preoccupazione per l’impatto sulla sicurezza dei turisti e dei residenti che, con l’inizio della stagione, popoleranno le spiagge e le località marine. La rabbia degli addetti ai lavori è comprensibile: la mancanza di chiarezza mette a rischio non solo la loro programmazione, ma la stessa efficacia di un servizio vitale.


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