è prudente costruire linea Tav Tac?- Vipiù

Stavamo per pubblicare (e ve lo proponiamo a seguire) un articolo divenuto lungo solo… per le premesse* ma semplice da valutare per i numeri**, su cui chiediamo di riflettere ai lettori, cittadini o autorità o manager o imprenditori che siano) dopo aver raccolto con il prezioso supporto di Eleonora Boin, che con noi li ha spulciati e commentati, i dati disponibili sulle bombe inesplose, e quindi presumibilmente ancora minacciose, lungo il tragitto della linea Tav Tac, che attraverserà la città di Vicenza per anni: 10 da progetto, 7 per il ministro Salvini, sempre “euforico” quando c’è da “costruire”, quanti non si sa per le tempistiche italiche e per quello che leggerete.
Bombe inesplose a Vicenza, i rischi per la costruzione della Linea TAV TAC
L’analisi dei dati, che lasciamo verificare a chi ha più fonti ufficiali di noi, e le considerazioni che vi proporremo erano nate da notizie recenti che, insieme alle sollecitazioni di alcuni cittadini, non certo ideologizzati ma spesso fonti vere nostre più delle veline di comodo che partono da tutti i cosiddetti piani alti, ci hanno fatto accendere un warning, segnale di pericolo, sui rischi, anche per la sicurezza dei lavoratori, connessi col ritrovamento di ordigni non esplosi che l’opera del Tav Tac può comportare, se, ma non ci vogliamo credere, non fossero stati valutati responsabilmente e certosinamente in sede di scelta del percorso della linea ferroviaria, non esterna ma interna all’abitato, di sua progettazione e di valutazione di tempi e costi.

Ad esempio, il 9 marzo 2025, a Montebello Vicentino, è stato effettuato il disinnesco di un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto durante i lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità. L’operazione ha richiesto l’evacuazione di 94 residenti e la chiusura temporanea dell’autostrada A4 tra i caselli di Montecchio Maggiore e Montebello Vicentino. In precedenza, il 15 dicembre 2024, un’altra bomba era stata disinnescata nella stessa area, coinvolgendo oltre 80 volontari della Protezione Civile coordinati dalla Provincia di Vicenza. Insomma ad ogni ritrovamento sono servite tante risorse, umane, temporali e, quindi, economiche, per porre rimedio… all’imprevisto.

Ci siamo, quindi, chiesto se ritrovamenti di bombe inesplose in aree lontane dalla città e, quindi, colpite presumibilmente per errore in quanto non obiettivo diretto dei bombardamenti degli Alleati non preludessero, e, se si, quanto, a future scoperte impreviste, ma prevedibili con le moderne tecnologie di analisi del suolo oggi disponibili, di queste minacce all’interno di Vicenza, che, con l’area dell’allora aeroporto e della tuttora stazione e linea ferroviaria, era l’obiettivo vero di micidiali e intense incursioni aeree.
* Il bombardamento “per errore” della Basilica Palladiana e del centro
Stavamo pubblicando, dicevamo, ma, io e Eleonora Boin ci siamo imbattuti ieri in un interessante articolo sul più noto quotidiano locale, di fatto l’unico, appena terminato il nostro lavoro di ricerca dei dati (tra cui quelli sui libri di Giuseppe Versolato “Ali su Vicenza” e “Bombardamenti aerei degli Alleati nel Vicentino 1943-1945”) e prima di tradurlo in un articolo con uno scopo preciso: informare i cittadini e sensibilizzare le autorità, le Istituzioni e le aziende preposte con i loro professionisti nel caso, deprecabile ma non… credibile, che sensibili al rischi degli ordigni “dormienti” non lo siano state nelle fasi precedenti all’approvazione e alla partenza dell’opera, che, tra l’altro, continuiamo a pensare sia un grande danno non per la città degli interessi, concentrati, ma per quella “diffusa”, della gente, che non ne avrà benefici anzi…: qui non si fermeranno treni realmente ad Alta velocità per destinazioni lontane da raggiungere velocemente, gli unici che, se correlati alle esigenze produttive e turistiche locali, avrebbero dato un minimo di senso alla sconquasso in arrivo.

Distrazione generale: mancanza di analisi critica, di visione o di coraggio?
La lettura dell’articolo sul GdV ci ha confermato la necessità del nostro lavoro anche per la “distrazione” diffusa dei nostri politici locali, che non perdono occasione di impostare le loro polemiche quotidiane sui fattucci, piccoli fatti cioè, necessariamente riportati da noi cronisti, ma a cui sfuggono (per caso, per volontà o per mancanza di visione?) temi ben più importanti come quello sotteso in quell’articolo per chi avesse una visione del Bene comune più ampia del, comunque necessario, per carità, contrasto alla microcriminalità e del costo, purtroppo maggiorato, per l’inflazione, dei pasti alle scuole materne (“colpa di chi governa” urla sempre l’opposizione di turno in Sala Bernarda, “no, di chi ha governato”, replica da spartito la maggioranza locale).
Infatti, ecco la conferma della necessità del nostro lavoro per l’articolo che leggerete* (pazienza ci stiamo arrivando, ma la premessa ci sembra importante), accanto al testo del 18 marzo scorso del collega (“La Basilica crollata e l’inferno in centro. Ottant’anni fa l’ultimo bombardamento“) commemorativo del 18 marzo 1945, il giorno in cui l’autore Nicola Negrin scrive che «”la Basilica del Palladio, la torre civica, altri insigni monumenti, palazzi e case», come si legge nei giornali dell’epoca «vennero distrutti dal fuoco e squarciati dalle bombe”», c’è un suo box.
Quel box col titolo “Errori di mira strategici L’obiettivo era la stazione” oggi assume un significato particolare e preoccupante mentre stanno per iniziare i lavori per la linea Tav Tac che, dopo 80 anni da quel 18 marzo 1945, non solo attraverserà ma squarcerà la città non con le bombe ma con le ruspe.

Nel box il collega, infatti, precisa: «Anche Giuseppe Versolato nei suoi libri narra di quel giorno, evidenziando gli errori: “Il 18 marzo del 1945 Vicenza subì l’ultimo grave bombardamento della Seconda Guerra Mondiale con il danneggiamento del più insigne dei monumenti cittadini, la Basilica Palladiana. Gli obiettivi erano la stazione e l’importante nodo ferroviario ma tragicamente, come in gran parte dei raid precedenti, la città ne riportò gravi danni e vittime”. La stazione fu colpita “solo da una parte delle bombe incendiarie mentre la maggior parte di esse finirono sul centro cittadino”».
** Rischi bombe inesplose lungo la Linea Tav Tac in costruzione all’interno della città di Vicenza: sono stati valutati, chi li comunica alla città?
Con le premesse di cui sopra e con la collaborazione di Eleonora Boin valutiamo, quindi e infine, le possibili conseguenze di quest’ultima frase con la certezza di ricevere, da chi, molti, di dovere, un’unica risposta: «sapevamo, ovviamente, cari “provocatori” della stampa liberamente incosciente (dei rischi che corre, ndr), abbiamo verificato e preventivato tutto e nessun danno, nessun costo, nessun ritardo ne conseguirà, per quanto verificabile e verificato».
Meglio, cara aspirante giornalista Eleonora, questo il mio insegnamento per te che vuoi occuparti di giornalismo, e meglio cari lettori, da noi… provocati, essere fattualmente smentiti e tranquillizzati, con DATI, ora e apparire delle Cassandre oggi, come ai tempi, dal 2010, delle nostre denunce sul crac annunciato della Banca Popolare di Vicenza; meglio questo, per il bene comune, che essere ringraziati dopo da lettori allora distratti che, una volta in rovina per essersi fidati di dati falsi e di acquiescenze generalizzate, ci correvano incontro per dirci: “se vi avessimo letto…”.
I (nostri) dati: in attesa di smentite e di tranquillizzazioni
La città di Vicenza, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu oggetto di numerosi bombardamenti alleati, principalmente mirati a infrastrutture strategiche come l’aeroporto ‘Dal Molin’ e la rete ferroviaria. Questi attacchi causarono ingenti danni materiali, un elevato numero di vittime civili e ci hanno lasciato in eredità.
In totale, si ritiene che siano state sganciate circa 2598 bombe su Vicenza, di cui circa 238 sono rimaste inesplose al momento dell’impatto. Ciò corrisponde a una percentuale media, statisticamente riconosciuta per l’efficienza degli ordigni dell’epoca, del 9.16% di ordigni inesplosi, che ha reso necessarie continue e non certo completate operazioni di bonifica dal dopoguerra fino ai giorni nostri.
Principali Incursioni Aeree su Vicenza
Data | Incursore | Obiettivo | Velivoli impiegati | Esito | Bombe sganciate (stima) |
25-12-1943 | 15th Air Force | Aeroporto Dal Molin (non venne colpito) gli ordigni caddero in zona S. Francesco, S. Bortolo, Via Medici, Viale M. Grappa e Via D’Alviano | B-24 e P38 di scorta | Circa 30 vittime e una decina di feriti. Molti danni a edifici civili. Abbattuto almeno un caccia di scorta americano P38. | 200 |
28-12-1943 | 15th Air Force | Ferrovia | B-24 alleati e Bf109 tedeschi | Danni alla ferrovia, colpite anche abitazioni vicine
Colpito quartiere Borgo Berga, campagna e Valletta del Silenzio. Circa 41 morti e 53 feriti. Gli americani perdono 10 aerei. I tedeschi perdono 3 caccia. | 128 |
26-03-1944 | 205° Bomber Group | Ferrovia | 73 Wellington – B-24 e 6 liberator. | Danni alle infrastrutture ferroviarie e diversi edifici civili. Vero e proprio bombardamento a tappeto. | 52 (2 bombe da 1814 kg “spiana-isolati”. Circa 50 bombe da 226 kg e 2600 bombe incendiarie. Quindi 52 bombe escludendo le incendiarie). |
02-04-1944 | 205° Bomber Group | Ferrovia | 49 Wellington – B-24 e 6 Liberator. | Colpiti i binari e le strutture ferroviarie, 45 edifici distrutti e 60 danneggiati. 26 morti e una ventina di feriti. | 82 (2 bombe da 1814 kg e 80 da 226kg + spezzoni incendiari. Quindi 82 bombe escludendo le incendiarie). |
14-05-1944 | 15th Air Force | Obiettivo ufficiale la ferrovia ma venne attaccato anche l’aeroporto, la zona industriale e tutta la città. | Più di 200 B-24 (stima) | Massiccio bombardamento, danni estesi alla città. Crollati due teatri, chiese e la Cattedrale. Crollato un ponte sulla tratta verso Padova-. | 257 |
17-11-1944 | 205° Bomber Group | Aeroporto | 22 Wellington – B-24 – 2 Halifax e 11 Liberator | Danni significativi alla pista e agli hangar nella zona militare. | 312 bombe (4 bombe da 1814kg, 4 bombe da 907 kg, 92 bombe da 454 kg, 161 bombe da 226 kg, 51 bombe da 113kg e 30000 nickel, ordigni a frammentazione. Per un totale di 95 tonnellate e 312 bombe). |
18-11-1944 | 15th Air Force | Aeroporto | 147 Liberator B-24 | Aeroporto parzialmente distrutto. 8 aeroplani distrutti. 317 morti e 200 feriti. | 718 bombe da 226 kg (oltre a 3.121 bombe a frammentazione per un totale di circa 305 tonnellate). |
04-01-1945 | 15th Air Force | Ferrovia | B-24 | Ferrovia danneggiata gravemente. 2 vittime e decine di feriti. Colpito il palazzo del vescovado, case in mure Pallamaio, edifici in Contrà Corpus Domini, il cinema Palladio e il Campo Marzo. | 111 |
28-02-1945 | 12th Air Force | Ferrovia e aeroporto | B-24 – B-17 – A-20 | Entrambi i bersagli colpiti duramente. Contrà Riale, Corso Fogazzaro e Via Vescovado. 5 morti e decine di feriti. | 214 |
18-03-1945 | 205° Bomber Group | Ferrovia | 73 Liberator B-24 | Danni ingenti alla ferrovia e al centro della città, distrutta la Basilica Palladiana | 94 |
Bombe inesplose e operazioni di bonifica a Vicenza
Data | Zona | Numero ordigni inesplosi | Interventi di bonifica |
25-12-1943 | Centro città, Aeroporto Dal Molin | Circa 20 | Rimozione parziale negli anni ’50, altri ritrovamenti recenti |
28-12-1943 | Stazione ferroviaria | Almeno 15 | Disinnesco immediato per alcuni, altri recuperati negli anni ’60 |
26-03-1944 | Scali merci | 10 | Ritrovamenti sporadici fino agli anni ’80 |
02-04-1944 | Linea ferroviaria Vicenza-Padova | 5 | Alcune bombe rimosse solo negli anni 2000 |
14-05-1944 | Centro storico, ferrovia | Oltre 30 | Massiccia operazione di bonifica postbellica, ritrovamenti fino al 2020 |
17-11-1944 | Aeroporto Dal Molin | 8 | Difficoltà di accesso, rimozione completata negli anni ’70 |
18-11-1944 | Zona industriale | 6 | Recuperi negli anni ’50 e successivi nei ’90 |
04-01-1945 | Scalo ferroviario, aeroporto | 12 | Ultime bombe rimosse nel 2018 |
Stima totale delle bombe lanciate e inesplose a Vicenza, suddivise per area
Dopo un’analisi più approfondita dei documenti storici, è stato possibile stabilire che il numero totale di bombe sganciate su Vicenza durante la Seconda Guerra Mondiale è di **2618 bombe**. Questa cifra riflette i dati riportati nei documenti ufficiali analizzati.
Data | Località colpite | Bombe lanciate (stima) | Stima bombe inesplose | Percentuale inesplose (%) |
25-12-1943 | Aeroporto Dal Molin | 170 | 17 | 10.0 |
28-12-1943 | Stazione ferroviaria | 127 | 13 | 10.0 |
26-01-1944 | Scali merci | 85 | 8 | 10.0 |
02-04-1944 | Linea ferroviaria Vicenza-Padova | 68 | 4 | 6.0 |
14-05-1944 | Centro storico, ferrovia | 255 | 25 | 10.0 |
17-11-1944 | Aeroporto Dal Molin | 102 | 7 | 7.0 |
18-11-1944 | Zona industriale | 76 | 5 | 7.0 |
04-01-1945 | Scalo ferroviario, aeroporto | 110 | 10 | 9.0 |
28-02-1945 | Centro città | 212 | 21 | 10.0 |
18-01-1945 | Zona sud di Vicenza | 93 | 8 | 9.0 |
– | Totale | 2598 | 238 | 9.16 |
Domande, forse non finali
Le operazioni di disinnesco degli ordigni inesplosi sono proseguite, come scritto, anche negli ultimi anni, a testimonianza della persistenza di questo problema.
Questi eventi sottolineano l’importanza delle operazioni di bonifica delle bombe inesplose e la necessità di una costante vigilanza per garantire la sicurezza della popolazione, considerando che, a distanza di oltre ottant’anni dalla fine del conflitto, gli ordigni inesplosi rappresentano ancora una minaccia concreta.
Ora non ci rimane che avere rassicurazioni e risposte convincenti oppure, nel caso peggiore, ma forse non per i cittadini, che dovranno, nel migliore dei casi, convivere per anni con una situazione di disagi, personali, sanitari da inquinamento, psicologici da stress ed economici, una riconsiderazione generale dell’attraversamento rischioso della città, dura da fare, ma indispensabile se costi, danni e tempi accresciuti dell’opera la rendessero insostenibile anche a livello legale e amministrativo, oltre che politico.
Eleonora Boin e Giovanni Coviello
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