Due fenicotteri rosa salvati sul Catria, 7 morti nell’impatto con la faggeta per colpa del vento. I sopravvissuti affidati al Cras
FRONTONE Per colpa delle forti e violenti raffiche di vento con punte di 120-130 chilometri orari, sabato scorso, uno stormo di fenicotteri rosa si è schiantato su una faggeta presso le Balze degli Spicchi mentre stava valicando il monte Catria. Mancavano solo 150 metri alla cima. Nell’impatto 7 trampolieri rosa sono morti per trauma mentre 2 sono sopravvissuti.
L’allarme degli escursionisti
A lanciare l’allarme sono stati alcuni escursionisti stupiti dall’insolita presenza dei due uccelli e molto preoccupati per le condizioni critiche in cui versavano gli animali fortemente debilitati. A prestare i primi soccorsi, i carabinieri forestali di Cagli e gli operatori del Centro recupero animali selvatici (Cras) di Ca’ Girone ad Urbino che hanno subito avvolto in calde coperte i due maestosi eccelli. «Si tratta di un episodio eccezionale – spiega l’ornitologo Cts Wwf Marche Jacopo Angelini –. La rotta migratoria dei fenicotteri di solito è lunga la costa ed è possibile vederli riposare affaticati sulle nostre spiagge. Ma ci sono stormi, come questo, che migrano in primavera. Probabilmente era uno stormo proveniente dalla laguna di Orbetello oasi Wwf. Attraversando l’Appennino si dirigeva verso le colonie riproduttive del Delta del Po, a Cervia o a Comacchio che, assieme a quelle delle Saline di Margherita di Savoia in Puglia e degli stagni di Molentargius in Sardegna, sono le più popolate in Italia. Se il fatto fosse accaduto venti anni fa – aggiunge – sarebbe stato molto negativo ma, per fortuna, la popolazione è in continua crescita. Attualmente, si stima che in Italia nelle annate migliori ci siano oltre 30mila uccelli. Ad Orbetello, ad esempio, superano i 6 mila esemplari». L’anello di uno dei due esemplari sopravvissuti portando l’iscrizione “Paris” attesta che l’uccello è stato inanellato probabilmente in Camargue in Francia. Il suo numero identificativo consentirà comunque di capire meglio i suoi spostamenti.
Saranno liberati a Cervia
Una volta in forma, saranno liberati nelle Saline di Cervia, in provincia di Ravenna, zona vocata alla nidificazione. I militari hanno accuratamente perlustrato tutta la faggeta al fine di accertarsi che non ci fossero altri superstiti da salvare. Ma hanno trovato solo le carcasse di altri sette uccelli morti nello schianto, tutte predate dagli animali selvatici. Alcune sono state occultate dal fogliame per essere usate come riserve di cibo. Una notizia che attesta quanto i repentini cambiamenti meteorologici creino condizioni così problematiche da mettere in crisi, in questo caso fino a provocarne la morte, la fauna selvatica.