Dossier Catania e sicurezza: le richieste del sindaco Trantino e le risposte del ministro Piantedosi
il dibattito
Sì ad un potenziamento del personale delle forze dell’ordine sul territorio
Arriva a 48 ore dalla missione romana del sindaco Enrico Trantino – che al premier Giorgia Meloni ha consegnato il “Dossier Catania” su sicurezza, infrastrutture ferroviarie e gestione dell’ambiente e dei rifiuti – la risposta immediata del governo nazionale.
Il primo cittadino ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, su indicazione del presidente del Consiglio, ha trovato e proposto una soluzione per la sicurezza della città.
Ed è sulla base di queste indicazioni che, grazie a una rimodulazione delle forze dell’ordine a disposizione, il Viminale ha deciso di inviare un’aliquota di militari e un nuovo numero, ancora da definire, di poliziotti.
Nel “Dossier Catania” il sindaco aveva sottolineato la necessità di rafforzare la presenza dell’Esercito nei punti nevralgici della città, proponendo una riedizione migliorata dell’operazione “Strade Sicure” e “Vespri Siciliani”. E aveva richiesto al premier Meloni l’invio di un numero consistente di unità militari, da dislocare nelle aree più a rischio, con l’obiettivo di dissuadere comportamenti illeciti e, allo stesso tempo, rassicurare la popolazione, sempre più esposta a fenomeni di microcriminalità che alimentano un crescente senso di insicurezza.
Il rafforzamento dei presidi di controllo predisposto dal ministero dell’Interno è, dunque, la risposta immediata non solo alle richieste del sindaco Trantino, ma anche alle esigenze della città negli ultimi tempi teatro di aggressioni, atti vandalici e furti che hanno messo in crisi residenti e e dispiaciuto i turisti.Per dovere di cronaca occorre ricordare che l’aliquota di militari in arrivo si aggiunge al presidio dell’Esercito che da tempo è in servizio nella zona compresa tra via Etnea e piazza Stesicoro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA