Mondo

Danneggiato il sito nucleare di Natanz: le immagini satellitari


Danneggiato il sito nucleare di Natanz: le immagini satellitari

C’è anche il programma nucleare degli ayatollah dietro l’attacco di Israele contro l’Iran. Il report dell’Aiea non lascia grandi margini di interpretazione: Teheran ha violato gli impegni sul dossier. L’agenzia ha infatti denunciato le “numerose inadempienze” nel fornire risposte complete sulle sue attività nucleari. Una minaccia per lo Stato ebraico, considerando che la Repubblica islamica ha disposizione abbastanza uranio arricchito al 60 per cento di purezza per poter realizzare nove bombe atomiche. Nei primi tre giorni di offensiva la conta dei danni è considerevole ed è ben riassunta dalle immagini satellitari del sito di Natanz.

I documenti pubblicati da Maxar parlano chiaro: l’impianto di Natanz è stato parecchio danneggiato dall’offensiva di Israele. Parliamo del cuore pulsante del programma nucleare della Repubblica islamica: sorto nella provincia di Isfahan, su una pianura adiacente alle montagne a sud di Qom, comprende un impianto di arricchimento del combustibile e un impianto pilota di arricchimento del combustibile. Natanz è costituito da tre edifici sotterranei, due dei quali progettati per contenere fino a 50 mila centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, e sei edifici fuori terra. Qui Teheran ha prodotto la stragrande maggioranza del suo combustibile nucleare. E proprio per questo Tel Aviv ha deciso di metterlo in cima agli obiettivi da colpire.

Nonostante la propaganda degli ayatollah – secondo l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, Natanz avrebbe riportato danni solo “superficiali” – le immagini satellitari dimostrano la portata dell’offensiva israeliana. Qualche segnale era stato registrato già negli scorsi giorni: in rete sono circolati video di un incendio, mentre il direttore dell’Aiea ha confermato che “la parte in superficie dell’impianto pilota di arricchimento del combustibile è stata distrutta”. Fonti israeliane hanno specificato che, oltre ai danni in superficie, è stato colpito anche il sottosuolo, dove sono ospitati diversi equipaggiamenti.

Israele ha preso di mira anche altri impianti.

Non si hanno conferme sul sito di Fordow – obiettivo più complicato perché costruito in profondità sotto una montagna – ma risultano offensive contro gli impianti di Tabriz e Arak. Ricordiamo che l’Iran negli ultimi tre anni ha incrementato al 60 per cento il livello di arricchimento dell’uranio, arrivando a un passo dalla soglia del 90 per cento che permetterebbe la costruzione di armi nucleari.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »