Economia

Culle vuote e pochi investimenti, Giovani industriali: “Basta galleggiare, serve un Italian dream”

RAPALLO – “Basta galleggiare, serve una visione”. La numero uno dei Giovani Industriali, Maria Anghileri, si rivolge al governo per chiedere il rilancio dell’Italia, mettendo in fila diversi “basta” e chiedendo investimenti su giovani e donne. “Se l’obiettivo è galleggiare per altri 20 anni la nostra risposta è: no, grazie!. I giovani non si arrendono, ma rilanciano”, dice aprendo l’annuale convegno di Rapallo. “Chiediamo al governo di fissare un nuovo impegno fondamentale: il raddoppio, entro i prossimi dieci anni, degli investimenti pubblici sulla ‘Filiera Futuro’, che è fatta di natalità, istruzione, innovazione e di giovani imprese. L’Italia ha più bisogno dei suoi giovani di quanto questi abbiano bisogno di lei. Chi punta solo sugli over 60 guadagna i voti ma perde il futuro, una strategia miope. Le culle vuote di oggi sono le aziende vuote di domani. Invertire la curva demografica è un progetto a lungo termine, ma le soluzioni vanno impostate oggi”.

“Infranto il patto generazionale”

Anghileri sottolinea che “l’Italia sta infrangendo il patto fra generazioni e la responsabilità è collettiva. Guardando alle spese annuali delle pubbliche amministrazioni, si vede che le risorse destinate a spese per il futuro sono poche rispetto a quelle dedicate al mantenimento dello status quo, quindi al presente”. Su oltre 1.100 miliardi di spesa al 2023, solo il 9% è dedicato a istruzione, ricerca e sviluppo. “È troppo poco – sottolinea la presidente dei Giovani – basta con i bonus, che un anno ci sono e l’anno dopo non si sa. Servono interventi e servizi stabili”.

Il messaggio all’Ue

Giovani che vogliono dare “la scossa all’Europa. Non è più tempo di infinite mediazioni e di estenuanti rinvii, non è più tempo di regole soffocanti, non è più tempo di manutenzione ordinaria. Vogliamo soluzioni nuove e senza precedenti. Bisogna reagire”. E all’Europa Anghileri dice che gli imprenditori vogliono “essere messi nelle condizioni di restare e innovare: bisogna cambiare le regole di funzionamento dell’Unione Europea. Abbiamo bisogno di renderla, finalmente, pro-impresa per fare industria in Europa e per l’Europa”.

Un nuovo ruolo per il Vecchio Continente che potrebbe arrivare grazie alla politica delle tariffe di Trump: “Dal disastro avviato dalle politiche di Trump potrebbe arrivare un aiuto insperato: i ricercatori, gli studenti universitari e i capitali ora in America. Incoraggiamoli a venire in Europa, ma soprattutto facciamoli restare. Facciamo in modo che chi viene in Europa trovi l’America. Dalla guerra commerciale potrebbe poi arrivare anche un nuovo ruolo per l’Europa nel mondo, se sapremo guadagnarcelo. Possiamo orientare sull’Unione la fiducia di quei Paesi che la perdono nella guida degli Stati Uniti. La palla è in mano alla Commissione europea e agli Stati, quindi all’Italia”.

Intercettare i delusi dagli Usa

Anghileri invita sia il governo sia l’Europa, che stanno lavorando alla revisione del Pnrr che dia continuità a Industria 4.0 e Transizione 5.0, a fare in fretta: “È importante che si vada veloci”, sottolinea. E sulla Intelligenza artificiale è necessario che si lancino dei “piani di investimenti al pari di quelli fatti da Cina e Stati Uniti, non concentrarsi solo sulla regolamentazione”

Un Paese davvero competitivo è a misura di donne. In Italia mancano al lavoro 3 milioni di donne. Mancano anche perché sono oberate dagli oneri di cura familiare. Il punto vero è materiale: serve una rete di servizi che non lasci indietro le donne e i bambini. Abbiamo bisogno che le donne lavorino e abbiamo bisogno che siano imprenditrici. Ne abbiamo bisogno come Paese, ne hanno bisogno le imprese e ne hanno bisogno le donne per emanciparsi davvero”.

Anghileri parla di sogno, mutuando quello Americano, dove ormai con la politica di Trump, che ha stravolto tutto, e i dazi. “Siamo passati dall’America de ‘I have a Dream’ all’America de ‘I have a Deal, dice la presidente. “Se il sogno americano ci appare oggi sfocato, questo è il momento di costruire il nostro grande sogno italiano”.


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