Puglia

Crollo a Bari, ordinanza del Comune in vista della demolizione

Vietato affacciarsi, le finestre sono da tenere chiuse e all’esterno si dovrà indossare la mascherina. In previsione della demolizione della parte residua della palazzina di via De Amicis a Bari, crollata nel pomeriggio del 5 marzo, una nuova ordinanza firmata dal sindaco Vito Leccese definisce le misure di prevenzione per l’eventuale esposizione della popolazione alle polveri aerodisperse, proprio durante le operazioni di demolizione.

“Il provvedimento impone il divieto di affaccio, l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività – rende noto il Comune – Questa ulteriore misura di prevenzione si è resa necessaria considerando che la demolizione del relitto di fabbricato e le attività di movimentazione delle macerie genereranno polveri che si aerodisperderanno”.

In seguito il Comune, attraverso una ditta specializzata e previa autorizzazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, procederà alla demolizione controllata, eseguita sotto la direzione lavori e coordinamento sicurezza dell’ingegnere Francesco Leo. La successiva fase di rimozione delle macerie presenti in loco e la definizione della loro destinazione sarà sottoposta alle indicazioni della Procura.

Il Comune di Bari ricorda inoltre che a oggi le attività di monitoraggio da parte di Arpa Puglia non hanno rilevato la presenza di fibre di amianto disperse nell’aria, e però precisa che durante l’intera fase di lavorazioni sarà effettuato un monitoraggio ambientale continuativo attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali, al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica.

“Nel caso di rilevata presenza di elementi in fibrocemento amianto, si procederà con la bonifica per il tramite di impresa specializzata nella gestione di manufatti contenenti amianto, secondo le migliori tecniche operative da applicarsi per la mitigazione della dispersione di polveri potenzialmente nocive, tra cui materiali contenenti amianto – precisa il Comune nell’ordinanza – operazioni di confinamento con teli oppure bagnatura preventiva e continuativa delle macerie mediante nebulizzatori o spruzzatori a bassa pressione, al fine di limitare il consumo di acqua ed evitare fenomeni di ruscellamento; utilizzo di schiume umidificanti o soluzioni stabilizzanti, in particolare nei casi in cui sia accertata la presenza di materiali contenenti amianto o di altre sostanze pericolose”. Gli operatori, in tal caso, indosserebbero dispositivi di protezione individuale, in particolare maschere filtranti FFP3 o equivalenti.




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