Basilicata

Crisi idrica in Calabria: il Governo proroga lo stato di emergenza

Il Consiglio dei ministri ha prorogato di sei mesi lo stato di emergenza per la crisi idrica in Calabria, estendendo le misure straordinarie a Reggio Calabria, Crotone e vari comuni cosentini.


ROMA- Il Consiglio dei ministri, nella riunione di questa mattina, 21 marzo 2025, ha deliberato la proroga di sei mesi dello stato di emergenza in relazione alla situazione della crisi idrica che sta interessando diverse aree della Calabria. La decisione, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, è stata presa al termine della riunione del Consiglio.

CRISI IDRICA, LE AREE INTERESSATE DALLA PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA

La proroga riguarda in particolare il territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, della provincia di Crotone. Numerosi sono comuni della provincia di Cosenza, tra cui Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano-Rossano, Cropalati, Crosia. Ci sono anche: Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose. E, ancora: San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese, Bocchigliero, Campana e Terravecchia.

La decisione del Consiglio dei ministri è motivata dalla persistenza della grave situazione di deficit idrico che sta mettendo a dura prova il territorio calabrese. La proroga dello stato di emergenza consentirà di proseguire con le misure straordinarie già adottate per far fronte alla crisi. Garantendo così la continuità degli interventi necessari per assicurare l’approvvigionamento idrico alla popolazione e alle attività produttive. Tra le misure già in atto, figurano la realizzazione di opere di captazione e adduzione di nuove fonti idriche. La riparazione delle reti di distribuzione esistenti. La distribuzione di acqua potabile tramite autobotti e l’adozione di misure di risparmio idrico. La proroga dello stato di emergenza consentirà di proseguire con queste e altre misure, al fine di mitigare gli effetti della crisi idrica e di garantire la disponibilità di acqua per tutti gli usi.


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