Cooperativa Latte Trento, quasi 45 milioni di euro distribuiti ai soci – Cronaca
TRENTO – I dati di bilancio di Latte Trento sono lusinghieri e pure le prospettive a medio raggio, grazie anche alla fusione per incorporazione di un brand come “Latteria del sole” che garantisce ampliamento dell’offerta merceologica e delle opportunità di redditività.
Eppure i rappresentanti della politica invitati all’assemblea del più grande caseificio trentino sono stai chiari: senza unità non c’è futuro. Un discorso che l’assessore Giulia Zanotelli, l’altroieri accompagnata dall’assessore alla cooperazione Mario Tonina, avevano fatto anche un mese fa ai vertici del Concast.
«O il sistema si parla e si prova ad andare d’accordo, oppure il settore della zootecnia e delle produzioni lattiero-casearie è destinato a scomparire» il messaggio dei due esponenti di giunta.
I dati di Latte Trento non si discutono: fatturato di 66,2 milioni di euro in crescita del 5,8 per cento sul 2023; valori distribuiti ai soci per quasi 45 milioni di euro, frutto di 58 milioni di litri pagati dalla cooperativa; 77 centesimi al litro per il latte alimentare (1 centesimo in più del 2023) e 83 centesimi per quello destinato alla produzione di grana (+3 centesimi); 190 soci, 23 in più rispetto al 2023 che quasi pareggiano la perdita di 28 stalle negli anni precedenti.
Il tema è che il settore dell’allevamento in Trentino è troppo piccolo per competere all’esterno, a maggior ragione se è diviso tra chi punta sui freschi e chi sul grana.La soluzione per uscire dal tunnel è quella prospettata dal piano di sviluppo preparato dalla Cooperazione, che per altro ieri era assente.
«È partito un percorso rilevante – così l’assessore Zanotelli – che mi auguro possa portare alla situazione che tuteli al meglio il tessuto imprenditoriale trentino, perché sotto a questa dimensione di vertice ci sono aziende, famiglie, persone che quotidianamente lavorano con passione, dedizione e sacrificio».
Per Tonina «bisogna rimettere al centro l’allevatore, che però deve far sentire la sua voce, quando serve, presso i propri rappresentanti e amministratori, per fare in modo che le cose possano andare meglio di come stanno andando».
Oltre al presidente di Latte Trento Renato Costa che ha espresso ancora una volta i suoi dubbi sulla gestione Concast (da cui Latte Trento si staccherà tra un anno) è intervenuto anche il “commissario affiancatore” del Consorzio Franco Paoli.
Il quale ha fatto capire chiaramente che il suo ruolo è quello di proporre soluzioni e idee per migliorare la sostenibilità di Concast. Tocca però agli organi deputati decidere. Tra le proposte allo studio quella di replicare il modello Melinda anche al lattiero caseario, ovvero una gestione sempre più coordinata dei caseifici.