Contraffazione alimentare, ogni anno nell’Ue si perdono 2.289 milioni di euro

La contraffazione dei prodotti alimentari non provoca solo rischi significativi per la salute dei consumatori, ma è anche responsabile di un grave danno all’economia europea. Solo nel 2024 sono stati sequestrati 91 milioni di euro di prodotti alimentari contraffatti o di qualità inferiore a quella dichiarata. È l’allarme lanciato dall’Ufficio dell’Ue per la Proprietà Intellettuale (Euipo), che per la Giornata mondiale contro la contraffazione ha lanciato la campagna “Cosa c’è in tavola?”.

Queste le parole del direttore esecutivo dell’Euipo, João Negrão: “I prodotti alimentari e le bevande contraffatti rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica. La nostra campagna mira a fornire ai consumatori le conoscenze necessarie per proteggersi, sostenendo al contempo le imprese legittime che rispettano gli standard di qualità dell’Ue. Si tratta di una battaglia che dobbiamo combattere insieme: autorità, produttori e consumatori”. Quest’emergenza trae linfa anche dalla crescita del commercio elettronico, che rende più semplice la manipolazione delle etichette e degli imballaggi. Così, i consumatori e le autorità trovano più difficoltà nell’identificare prodotti autentici. Particolarmente diffusa è la contraffazione delle bevande, specie alcoliche, con i gruppi criminali organizzati che spesso riutilizzano bottiglie originali o stampano etichette false da apporre sulle bottiglie vuote. Con ovvi rischi della salute, perché alcuni prodotti fraudolenti contengono sostanze pericolose come metanolo, mercurio, fipronil e vari insetticidi o pesticidi.

L’impatto economico viene di conseguenza. Citando proprio il settore di vini e bevande alcoliche, l’Euipo calcola una perdita di 2.289 milioni di euro e quasi 5700 posti di lavoro ogni anno nel territorio Ue, da cui deriva una diminuzione del gettito fiscale pari a oltre 2 miliardi di euro. Limitandosi all’Italia, ogni anno in questo settore si perdono 302 milioni di euro e circa 650 posti di lavoro.

Non si salvano neanche gli oltre 3600 prodotti classificati con il sistema delle indicazioni geografiche Ue, come i Dop (Denominazione di Origine Protetta), gli Igp (Indicazione Geografica Protetta) e gli Stg (Specialità Tradizionali Garantite). Il 54% del consumo totale di prodotti ad indicazione geografica è costituito dal vino, il che lo rende particolarmente vulnerabile alla contraffazione. Un discorso simile va però fatto anche per olio d’oliva, birra, carne e prodotti lattiero-caseari.

Per venire incontro ai consumatori, l’Euipo fornisce consigli pratici per identificare i prodotti contraffatti. Acquistare direttamente dai siti ufficiali dei marchi, o dai rivenditori e dai canali di distribuzione ufficiali, è di sicuro uno dei metodi più sicuri per evitare sorprese. Va sempre controllata con attenzione l’etichettatura del prodotto e la sua origine, così come la presenza di loghi di certificazione. È poi consigliato utilizzare strumenti di autenticazione, ad esempio codici QR e ologrammi, così come l’esame accurato della confezione, perché spesso i prodotti contraffatti presentano difetti di finitura e ologrammi. Inoltre, l’Ufficio ha pubblicato una guida alle tecnologie anticontraffazione e antipirateria con più di 40 tecnologie che possono aiutare gli imprenditori a proteggere i propri marchi.

Allo stesso tempo vengono poste in essere operazioni di polizia finalizzate a rimuovere dal mercato questo genere di prodotti. Una di queste è l’Opson, coordinata da Europol e Interpol insieme a varie autorità di contrasto dei Paesi Ue e ai produttori, che ha portato al sequestro di 22mila tonnellate di alimenti e 850mila litri di bevande (soprattutto alcoliche) per un valore di 91 milioni di euro. Nel corso dell’operazione sono state smantellate 11 reti criminali e 278 persone sono state segnalate alle autorità giudiziarie. L’Euipo è parte attiva in questo genere di operazioni, collaborando con le autorità e fornendo competenze in materia di diritti di proprietà intellettuale.