Umbria

Conclave, cardinali: chi non vota ma decide. Bassetti va e viene dall’Umbria al Vaticano


Il cardinale Bassetti (foto ©Fabrizio Troccoli)

Di Maurizio Troccoli

Ci sono cardinali che votano. E cardinali che decidono. Non sempre sono gli stessi. Anzi, chi conosce le dinamiche vaticane suggerisce di pensare che quelli che votano sono spesso orientati da quelli che non votano. Tra questi c’è il cardinale Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia, attualmente ritirato a Città della Pieve, ma frequentemente in viaggio per Roma, proprio come in queste ore. Bassetti che è stato presidente della Cei, è tenuto fortemente in considerazione per le indicazioni sul successore di Francesco. Lui come gli altri cardinali che hanno superato gli ottanta anni e quindi restano fuori dal Conclave, sarà tra quelli che più lavoreranno nelle congregazioni generali di questi giorni che serviranno a preparare il terreno al conclave. Ci sono stati già diversi incontri ufficiali tra i cardinali, almeno tre. CE ne saranno tutti i giorni tranne il sabato e la domenica. Ma quelli non ufficiali, i conciliaboli, sono quelli in cui si prova a stringere il cerchio. Avvengono anche al telefono. E di scambi telefonici importanti Bassetti ne ha già avuto qualcuno, non soltanto con cardinali italiani. Va da se pensare che molti cardinali che entrano per la prima volta in conclave e che per la prima volta partecipano alle congregazioni generali dei cardinali e che ancora per la prima volta, o quasi, incontrano gli altri cardinali votanti come loro (ci sono stati nel 2023 e 2024 due sinodi che hanno rappresentato l’occasione per conoscersi), piuttosto che indicare provano a capire verso quali nomi ci si sta orientando. Si pensi che in conclave entrano poco più della metà dei cardinali che attualmente reggono la chiesa universale. Significa che l’altra metà partecipa alle riunioni preparatorie, indica la strada da seguire sui temi e così traccia il profilo del prossimo capo della chiesa, fino all’extra omnes (la chiusura del grande portonein attesa della fumata bianca). Tuttavia anche durante il conclave non manca loro il modo tra Santa Marta e la cappella Sistina di stabilire contatti con i porporati chiusi in clausura, per apprendere come stanno procedendo le votazioni, quali nomi aggregano più voti e con chi semmai diventa importante spendere qualche parola per dare forza al candidato che convince di più.

Bassetti è talmente legato a Papa Francesco, anche per una vera amicizia, che potesse clonarlo non si tirerebbe indietro. Sia consentita la battuta per quanto autentica è la considerazione e la gratitudine di Bassetti all’amico Bergoglio, del quale amava più di ogni cosa, la gioia, l’ironia. Persino in occasione della nomina solenne a cardinale non gli ha risparmiato una battuta, invitandolo a imparare «a cantare». Di Francesco racconta che quando incontrava qualcuno che lo preferiva già defunto lo anticipava ironizzando: sei ancora vivo? Ironia che, per Bassetti, è stata soprattutto umanità. E che, forse oggi, vorrebbe aiutare a ritrovare in chi, ereditando Francesco, concluda quanto da lui avviato, soprattutto sul terreno del cambiamento e delle aperture della chiesa.

Bassetti è stato raggiunto a Città della Pieve dal giornalista di Umbria24 Daniele Bovi:
«Da religioso è morto senza una lira – gli aha detto -, con qualcuno che gli ha pagato il funerale», parla di Papa Francesco ovviamente. «I processi che lui ha aperto – ha aggiunto – dovranno essere completati da un Papa che sappia fare discernimento. Che scelga i temi fondamentali che per me sono irrinunciabili e abbia anche una metodologia per portarli avanti. Cosa che era più difficile per Francesco che essendo un latino non aveva questa come sua principale virtù».

Provando a tratteggiare il prossimo conclave, alle cose già note e ai nomi già indicati dei più papabili aggiungiamo che saranno 71 le nazioni rappresentate. Con ruolo accresciuto degli asiatici, dei latinoamericani e degli africani. Basti pensare all’Italia, che vede 18 membri (compreso il cardinale Pierbattista Pizzaballa che è Patriarca di Gerusalemme) mentre nel Conclave del 2013 erano 28 e in quello del 1978 che elesse Wojtyla, 25. Rispetto all’ultimo Conclave i latinoamericani passano da 19 a 22, gli africani da 11 a 18 e gli asiatici balzano da 10 a 22. Consistente è anche il gruppo dei cardinali nordamericani con 10 porporati statunitensi e 4 canadesi. Gli statunitensi rappresentano il secondo gruppo dopo l’Italia, seguito dal Brasile con 7, Francia e Spagna con 5, Portogallo, India, Canada e Polonia con 4.

I cardinali elettori ad oggi sono 133 e il quorum per essere eletto Papa diventerebbe di 89 voti. I porporati che hanno il diritto di voto sono 135 sui 252 totali (due hanno fatto sapere di non esserci per ragioni di salute). Di questi l’80% – cioè 108 – è stato nominato da Francesco, 22 da Benedetto XVI e ormai solo cinque da Karol Wojtyla. Tra gli over 80 ecclesiastici maggiormente influenti vengono indicati Gualtiero Bassetti, Angelo Comastri, Tarcisio Bertone, Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone, Camillo Ruini, Angelo Scola, Gainfranco Ravasi, Giovanni Battista Re, Angelo Bagnasco.

In una scheda il Fatto Quotidiano indica i partiti dei cardinali selezionati in base alle biografie e alle dichiarazioni che hanno rilasciato sui temi principali: ne individua 47, quindi il 35 percento in continuità con Francesco,  36 in continuità ma moderati e sono il 27%,  25 sarebbero i conservatori cioè il 18%, 13 i Moderati ovvero il 9,8%, 12 sarebbero super innovatori ovvero il 9,7%.

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