Concessione Msc e nuovo presidente Authority: “Brindisi sempre più subalterna”
BRINDISI – Fra la concessione a Msc e la nomina del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale, il porto è stato l’argomento dominante della seduta del consiglio comunale che si è svolta ieri (venerdì 14 marzo). Dalle interrogazioni poste dai consiglieri Roberto Fusco (Movimento 5 stelle), Pasquale Luperti (Uguaglianza cittadina) e Michelangelo Greco (Movimento Regione Salento) emergono due problematiche: la subalternità del porto di Brindisi a quello di Bari; lo scarso peso degli enti locali (amministrazione comunale in primis), nelle decisioni prese ai livelli istituzionali più alti.
La nomina del nuovo presidente
E’ il caso, appunto, della nomina del nuovo presidente dell’Authority. Fusco, tramite un’interrogazione depositata tre mesi fa, ha chiesto al sindaco se non si fosse attivato per fare in modo che il porto di Brindisi fosse tutelato, nelle decisioni che saranno adottate dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, cui spetta la designazione del successore di Ugo Patroni Griffi (con l’interregno del commissario Vincenzo Leone).
Il sindaco ha spiegato che l’azione a difesa degli interessi locali non può andare oltre una “moral suasion, per ottenere un’indicazione per un presidente che abbia competenza, capacità di intervento e che in qualche maniera prenda al cuore gli interessi di questo porto, che per un lungo periodo è stato inoperativo, anche a causa del conflitto tra il Comune di Brindisi e l’Autorità portuale”.
La risposta non soddisfa Fusco. “La Moral suasion – afferma il consigliere – mi sembra che non sia stata fatta. Non è stata data una risposta. Ho il timore che, in realtà, non si voglia disturbare chi prende le decisioni a Roma, su quello che accade a Brindisi. Auspico – conclude Fusco – che a questo si ponga rimedio per le migliaia di posti di lavoro che il porto può garantire”.
La concessione Msc
Lo sviluppo del porto di Brindisi passa anche dall’investimento proposto da Msc. Il comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale, come noto, si è espresso favorevolmente rispetto alla richiesta di concessione di servizi presso la banchina di Costa Morena Est, per la durata di 25 anni (10 più eventuale proroga per altri 15), presentata dalla compagnia crocieristica. L’opposizione ha espresso disappunto per non aver mai ricevuto la documentazione. Marchionna, in risposta all’interrogazione di Greco e Luperti, ha spiegato che “in quel documento è previsto l’impegno di Msc a realizzare una stazione marittima crocieristica (nell’area di Sant’Apollinare, ndr)”.
Il primo cittadino ricorda di essersi confrontato sia con l’ammiraglio Vincenzo Leone, commissario dell’Autorità di sistema portuale, che con il presidente della Regione, Michele Emiliano, “sul fatto che sarà garantita l’interlocuzione del Comune di Brindisi, con Msc”. L’amministrazione comunale presenterà “una serie di richieste o di possibilità di ulteriore incremento delle disponibilità che la compagnia, tra le più grandi del mondo – spiega ancora Marchionna – può garantire a questo porto. Rimane però, in questo momento insuperabile, il problema della disponibilità di banchine e di servizi a terra”.
L’investimento nell’eolico
La carenza di spazi, del resto, renderebbe inattuabile un importante investimento di Msc nel settore dell’eolico e del traffico container. Ma Michelangelo Greco, operatore portuale oltre che consigliere comunale, insiste affinché la società si impegni anche in questi settori. “Altrimenti – spiega Greco – il nostro porto fungerà solo da punto di appoggio. È vero che non ci sono spazi. Per questo il decreto Energia ci ha tagliato fuori. Ma Msc potrebbe investire nell’area di Capobianco. Il futuro è l’eolico”.
“Porti svenduti”
Più in generale, Greco non è soddisfatto della risposta del sindaco. “Ancora attendiamo – afferma – la consegna della documentazione mancante, che risulta invece essere in possesso dell’avvocato Mario Marino Guadalupi (dirigente dell’ufficio Affari legali, nonché componente del comitato di gestione dell’Authority, indicato dal Comune di Brindisi, ndr). Speriamo, a breve, di poter capire effettivamente come proseguire, sulle nostre intenzioni”.
A detta di Greco, “sono stati svenduti due porti: il porto di Bari e il porto di Brindisi”. “Qualcuno mi ha rimproverato – prosegue – perché ho detto per due lire. La concessione prevede un introito fisso di 100mila euro: una somma bassissima, per quello che io ricordo siano i canoni concessori vigenti. A mio avviso, si permetterà al porto Bari di continuare a svolgere un ruolo primario, a discapito di Brindisi, che continuerà a essere una Cenerentola”.
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