Con la morte del Papa, l’ipocrisia tocca il fondo. L’ultima idea: le manifestazioni sobrie del 25/4
di Giovanni M.
Ho cercato di non espormi in questi giorni perché ho sempre rispettato il credo di tutti senza giudizio pur non essendo religioso. Sono ateo e quindi vedo il compianto Papa Francesco come una sorta di Capo di Stato e quindi, se volete, con una visione più fredda o semplicemente diversa. Proprio perché ho questo tipo di visione, avendolo stimato come persona e come politico – quest’ultimo ruolo glielo proietto perché ha saputo parlare alle persone come nessuno dei politici – sono letteralmente rimasto disgustato da come sia stata strumentalizzata la sua morte da destra a sinistra.
Uno spettacolo così imbarazzante che, se prima c’era qualcuno che aveva mezza intenzione di andare a votare per qualcosa, adesso gliel’ha proprio tolta. A mio avviso, non solo per una mera questione etica, ma perché questo tipo di strumentalizzazioni non danno dignità a coloro che non ci sono più e alla loro dipartita oltre a mancare di rispetto verso i credenti.
L’ultima idea è di Nello Musumeci che dichiara ” visti i 5 giorni di lutto nazionale” bisogna avere delle cerimonie “sobrie” proprio perché siamo in questo periodo. Che strano! Proprio nel periodo che tocca il 25 aprile, una ricorrenza che sappiamo che a questa destra, ancora oggi, fa venire l’orticaria.
Dall’altra parte dell’arco costituzionale, arriva la sinistra, sempre pronta a lanciare le sue chicche che farebbe meglio a risparmiarsi: Massimo D’Alema l’ha collocato come “il principale leader di Sinistra”. Già, proprio lui, D’Alema. Colui che quando ero al governo autorizzò i bombardamenti sulla Serbia.
Non mancano le modeste figure barbine di alcuni house organ della sinistra moderna, quella conosciuta come guerrafondaia.
A DiMartedì Massimo Giannini era contrito per l’accaduto, ma negli anni ha sempre dimenticato i valori per cui il buon Bergoglio si spendeva sempre. Uno tra questi è la pace.
Si sa, le persone meglio rispettarle da morte che da vive. Meglio tacciarli come “putiniani” o “pacifinti” e fare liste di proscrizione e poi, tutti insieme, a piangere. Senza dimenticare i passi indietro da parte di Israele… Tutti che nominano “Dio”, “Patria” e “Famiglia” a convenienza, ma poi nei fatti l’acquolina di un bel re-arm è talmente forte che mette tutti d’accordo sul piatto ricco in cui i civili continuano a morire, ma l’importante è piangerlo adesso. Non ricordare ciò per cui ha sempre combattuto.
È la solita ipocrisia all’italiana. Quell’ipocrisia che ci accompagna da tempo. Quella che alla presenza di un elefante rosa nella stanza, tutti non lo vedono, ma sanno che c’è. Le parole del Pontefice non sono mai state ascoltate (se non addirittura omesse in qualche discorso), ma ora è meglio istituire cinque giorni di lutto che cadono in concomitanza del 25 aprile. Da parte della politica, è stato un gesto secondo me irrispettoso verso i fedeli, quelli che hanno un credo fermo e si sono riconosciuti in Francesco per molti versi. Con la sua riforma e la sua apertura della chiesa che non verrà sicuramente dimenticata.
Si spera che saranno facili da dimenticare questi atti davvero avulsi nei suoi confronti. Atti in cui la politica penso abbia toccato uno dei punti più bassi e spero, invano, di non dover più assistere a certi spettacoli. Magari anche evitando di collocare valori o persone a qualche parte politica senza che nessuno lo richieda. Forse, il silenzio sarebbe stato migliore di mille parole.
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