Comparto farine a 4,7 miliardi con -11,4% sul 2023, bene il pane – Business
Fatturato del comparto molitorio
italiano in flessione. Nel 2024 si è situato complessivamente,
sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi
delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della
macinazione, a 4,7 miliardi di euro con una contrazione
complessiva dell’11,4% rispetto al fatturato 2023 calcolato in
5,3 miliardi di euro.
Questo i dati diffusi in occasione dell’Assemblea Generale di
Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia
(Federprima/Confindustria), che ha eletto il nuovo presidente
per il prossimo biennio, Vincenzo Martinelli, che succede ad
Andrea Valente.
Nel quadro di un bilancio “in chiaroscuro”, bene la
produzione di farine destinate al canale della panificazione e
dei prodotti sostitutivi con una crescita del 5,5%, trainata in
particolare dalla richiesta proveniente dalla grande
distribuzione, anche per via di un’offerta che ha visto una
crescente diversificazione rispondendo in modo più adeguato alle
nuove esigenze dei consumatori.
Proseguono i trend particolarmente positivi, e ormai
consolidatosi negli anni, della richiesta proveniente, da un
lato dai canali pizza (superiore al 3%), fresca e soprattutto
surgelata, e, dall’altro, dell’export (+ 11,9%). Nuovo ma
costante leggero incremento (+2%) per i volumi di farine
destinate alla produzione di pasta fresca. Riduzione, invece del
volume di farine venduto sugli scaffali (-7,1%) che conferma un
ridimensionamento dopo i fenomeni di accaparramento che si erano
verificati, da parte dei consumatori, nella prima fase
dell’emergenza Covid. In leggera contrazione dello 0,9% la
produzione di farine destinate al comparto dolciario.
I volumi di sfarinati prodotti dall’ Industria molitoria
nazionale nel 2024, si sarebbero attestati in oltre 8,3 milioni
di tonnellate con un incremento del 2,1% circa rispetto ai
volumi calcolati nel 2023, mentre il volume complessivo dei
prodotti dell’Industria molitoria italiana, comprensivi dei
sottoprodotti della macinazione, attesterebbe la tendenza del
2023 con 11,8 milioni di tonnellate nel 2024 rispetto agli 11,6
milioni dell’anno precedente.
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