Colombia, spari al comizio. Grave il candidato Uribe. L’attentatore ha 15 anni

Torna a macchiarsi di sangue la politica della Colombia. Ultima vittima della violenza l’avvocato 39enne Miguel Uribe Turbay, senatore del partito Centro Democratico dell’ex presidente Álvaro Uribe, a cui non lo lega nessuna parentela ma, soprattutto, candidato alle presidenziali nel paese sudamericano, che si celebreranno tra meno di un anno.
Come l’ex candidato favorito alla presidenza dell’Ecuador nel 2023, Fernando Villavicencio, freddato da un nucleo di killer colombiani mentre usciva da un comizio a Quito, l’altroieri Uribe Turbay stava lasciando un suo comizio a Bogotá, quando è stato vittima di un attentato da parte di un ragazzino di 15 anni. Secondo l’ultimo bollettino medico diramato ieri notte dalla Fondazione Santa Fé, Uribe Turbay è «in condizioni critiche» dopo essere «stato sottoposto a una delicata procedura neurochirurgica». «Lo stato è di massima gravità e la prognosi è riservata», conclude il comunicato.
Cresciuto tra le fila del partito liberale, lo stesso di Luis Carlos Galán, padre dell’attuale sindaco di Bogotà, ucciso nel 1989 per ordine di Pablo Escobar, il boss del cartello di Medellín quando era favorito a diventare presidente l’anno dopo, Uribe Turbay è figlio di Diana Turbay, sequestrata nel 1990 dal gruppo dei cosiddetti «Estraditabili» comandati dai leader dei cartelli di Medellín e di Cali che volevano l’abrogazione del trattato di estradizione verso gli Usa. Gli Estraditabili la rapirono facendole credere che avrebbe intervistato alias El Cura Pérez, comandante della guerriglia catto-comunista dell’Esercito di liberazione nazionale, dato che Diana aveva intervistato Carlos Pizarro, fondatore del gruppo marxista urbano dell’M-19, alleato di Escobar nell’attacco al Palazzo di giustizia di Bogotà del 1985 e di cui all’epoca era membro l’attuale presidente colombiano, Gustavo Petro.
Immediate le reazioni internazionali all’attentato. Tra le più significative quelle del Segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che ha detto che l’attentato «è il risultato della violenta retorica della sinistra proveniente dai più alti livelli del governo colombiano», un diretto riferimento al presidente Petro, al quale lo stesso Rubio ha chiesto di «attenuare la retorica incendiaria e proteggere i politici colombiani».
«Lascia senza parole quanto accaduto al candidato alle presidenziali colombiane, Miguel Uribe Turbay. Esprimo la vicinanza mia e di tutto il governo italiano al senatore Uribe e ai suoi familiari, unitamente alla condanna per questo grave attentato alla democrazia», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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