Clima, Giani: “In ogni Comune Piano per interventi di adattamento, lavoriamo a nuova legge”

“Sto lavorando ad una legge che chiederà a ciascun Comune toscano di elaborare un Pacc, Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Non saranno piani settoriali, ma piani di programmazione onnicomprensivi, tramite i quali i sindaci ed i Consigli comunali che li approveranno individueranno gli interventi di modifica morfologica del territorio necessari alle luce dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi dieci anni. La legge sui Pacc è il mio obiettivo per questa primavera, e saremo la prima Regione a portare avanti questa operazione”. Ad annunciarlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nell’ambito della seconda edizione del festival ‘Salviamo la Terra’, organizzato dal quotidiano il Tirreno e dal gruppo editoriale Sae a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
Il presidente Giani, intervenuto al ritorno da un sopralluogo nelle aree del Mugello colpite da dissesto idrogeologico, ha fortemente sottolineato l’importanza e l’urgenza di dotarsi di nuovi strumenti per gestire un cambiamento in corso, non più rimandabile: “I Pacc – ha detto – non saranno piani settoriali, dedicati a urbanistica, ambiente, energia, scuole o altro, ma dovranno contenere indicazioni su tutti gli interventi che servono nei vari territori per fronteggiare i nuovi fenomeni meteorologici: dalla regimentazione dei fiumi e della rete idrica minore – compresi argini, fossi o ponti da modificare – alle modifiche o agli spostamenti di manufatti o strutture pubbliche che devono cambiare collocazione perché si sono dimostrati non idonei. Penso a tanti campi sportivi, parchi pubblici, scuole, strade troppo vicine ai corsi d’acqua. Questi piani interdisciplinari faranno il punto sulle nuove necessità dei territori, necessità emerse dalla trasformazione che sta avvenendo a causa dei cambiamenti climatici ed arriveranno alla Regione, che cercherà di sostenere questo adattamento trovando le risorse”.
“E’ importante – ha concluso – che il Tirreno e un gruppo editoriale importante come la Sae affrontino un tema centrale come quello dei cambiamenti climatici. La Regione Toscana è presente, sta facendo e farà la propria parte”.
Presente all’evento anche l’assessora regionale ad ambiente Monia Monni, che è intervenuta sul tema ‘emissioni zero e neutralità climatica’ e, inserendosi nella riflessione sulle nuove esigenze del territorio evidenziate dall’emergenza climatica, ha ricordato che “Non dobbiamo aver paura del cambiamento. Alla luce dei sempre più frequenti eventi estremi che colpiscono il nostro territorio dobbiamo avere la determinazione di governare il cambiamento ed esercitare la nostra capacità di innovazione, anche puntando sulle rinnovabili per una sempre maggiore decarbonizzazione. Le rinnovabili sono la via giusta e la Toscana si sta dotando di una legge regionale che colma un vuoto legislativo troppo lungo lasciato dal Governo. Se vogliamo salvare il paesaggio, per noi così importante, dobbiamo pensare a lungo termine e dobbiamo affrontare in maniera ragionata e intelligente una fase di trasformazione. Cito Gustav Mahler: non dobbiamo lavorare per venerare la cenere ma per custodire il fuoco. Governare la conversione energetica è certamente uno dei modi per tutelare il nostro paesaggio e i nostri territori”.
“Ringrazio il Tirreno per aver organizzato la seconda edizione di questo Festival, che mette al centro i temi dell’ambiente e del cambiamento climatico, e tutti i partner che hanno partecipato a questa iniziativa – ha detto la sindaca di Firenze Sara Funaro – Penso che si debba partire da un presupposto, quello del cambiamento climatico non è un problema che riguarda altri, riguarda ognuno di noi e ognuno di noi se ne deve occupare, facendo la propria parte. Ancora di più da amministratori dobbiamo sentire questa responsabilità, mettendo in campo a ogni livello politiche di tutela dell’ambiente. Lo stiamo vedendo dagli eventi atmosferici che stanno cambiando i nostri territori in maniera radicale. Lo vediamo dai picchi di caldo e di freddo che ci sono nelle nostre città. Lo vediamo dalle piogge intense come quelle che abbiamo avuto nei giorni scorsi che hanno creato danni ingenti ai nostri territori. Per tutto ciò è fondamentale impegnarsi a sensibilizzare su questo tema e fare il massimo per dare risposte su quella che è diventata ormai un’urgenza per tutti noi. Come Comune di Firenze stiamo investendo molto su questo, abbiamo raddoppiato le risorse sul piano del verde, all’interno del piano degli investimenti, stiamo lavorando sul fronte della prevenzione e lo facciamo anche incentivando i cittadini ad avere nel quotidiano comportamenti che aiutano la sostenibilità ambientale, a partire dall’utilizzo dei mezzi pubblici, perché anche dalle piccole cose si genera cambiamento”.
“La transizione green è al centro di questo mandato dell’Unione Europea – ha aggiunto l’europarlamentare Dario Nardella intervenuto in video collegamento – La presidente dell’UE ha mantenuto fede al Green Deal, ma la visione che si sta delineando è meno manichea ed ideologica e molto più pragmatica. Quando ci dobbiamo confrontare con il settore dell’automotive, con quello dell’agricoltura, con quello dell’innovazione, con le sfide del cambiamento climatico, il Green Deal non è più un obiettivo astratto ma uno strumento concreto con cui implementare tutte le varie politiche europee. In agricoltura, per esempio, se non vogliamo gli ogm possiamo fare progressi con le tecniche genomiche e la biotecnologia, rendendo le nostre piante più resistenti al cambiamento climatico, alla siccità, ai parassiti, in modo da ridurre anche l’uso di antiparassitari. Gli obiettivi non vengono sminuiti o modificati, vengono confermati, ma con più gradualità e più buon senso. L’Europa è un grande attore internazionale che può e deve affermarsi sempre di più creando nuove alleanze, come quello con il Sud America su cui stiamo lavorando e che rappresenterà un grande sbocco di mercato, ma anche una grande alleanza strategica sulla sfida verde. Anche la Cina sta facendo passi avanti sul fronte ambientale. Se Trump ha deciso di uscire dagli accordi di Parigi per la decarbonizzazione, la risposta dell’Europa deve essere quella di costruire nuove alleanze commerciali e politiche con altri leader globali con cui condividere anche le sfide green”.
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