Chanel N°5 da tenere al polso come un bracciale
Per le feste, Chanel N°5 Eau de Parfum diventa un accessorio da portare sempre con sé, da indossare al polso come bracciale o appendere alla borsa. Questa edizione limitata, nel formato 7 ml, è impreziosita infatti da una catena gioiello, dal charm numero 5 portafortuna di Gabrielle Chanel e da una cometa, simbolo emblematico della Maison. Un oggetto da collezionare, anche un po’ giocoso, racchiuso in una custodia in tessuto blu ricamata, da utilizzare ogni volta che lo si desidera come estensione del proprio linguaggio del corpo.
Chanel N°5 è l’essenza stessa della femminilità, un profumo mitico e intramontabile dal bouquet fiorito-aldeidato. L’Eau de Parfum è declinata intorno alla rosa di maggio e al gelsomino, un connubio allegro e vivace complici le note di testa esperidate. Le aldeidi affermano invece una presenza unica, ancora oggi percepita come dirompente.
Le note olfattive di N°5 nel dettaglio
Le aldeidi amplificano quell’armonia perfetta dei fiori che sono nel cuore di N°5: l’ylang-ylang delle Comore, un fiore esotico che conferisce un sentore speziato e sensuale portando molto calore ed emozione alla composizione; il gelsomino di Grasse, il più ricco e il più profondo, riferimento di tutti i gelsomini utilizzati in profumeria, e l’assoluta di rosa di maggio che cresce nei campi Chanel a Grasse, dalla profonda ricchezza olfattiva, raggiante e voluttuosa. Una scia boschiva completa la composizione, con la vaniglia non percettibile in quanto tale, il vetiver trasformato e purificato dalla sua essenza naturale per rendere il profumo molto più astratto, e il legno di sandalo caldo e vellutato.
La storia di un mito
Chanel N°5 è stato il primo profumo astratto, un archetipo, realizzato a immagine e somiglianza di Gabrielle Chanel tanto da diventarne il suo doppio olfattivo. Con il flacone dalle linee architettoniche, minimaliste e radicali, ha attraversato le epoche senza mai perdere la sua modernità. È a Grasse, una cittadina della Costa Azzurra, che nel 1921, nel laboratorio di Ernest Beaux, nasce il profumo N°5. Controcorrente rispetto ai gusti dell’epoca, Coco rifiutava l’idea di una fragranza strettamente legata all’odore di un fiore. Così, rompendo la tradizione che voleva i «monofloreali» chiese a Ernest Beaux «un profumo artificiale, costruito come un abito». Chiese «un profumo di donna dal profumo di donna». Per lei, Beaux immaginò un bouquet di 80 componenti le cui note (rosa di maggio, gelsomino, ylang ylang, sandalo…) si mescolavano per la prima volta nella storia con le aldeidi in grandi proporzioni, facendo di N°5 una fragranza astratta, proiettata del futuro.
Quando si trattò di trovare un nome per questa creazione, Mademoiselle Chanel scelse un semplice numero: 5. Si racconta che facesse riferimento al quinto campione presentatogli da Ernest Beaux, ma il 5 era anche il numero che Coco, legata ai segni zodiacali e ai simboli, volle come suo portafortuna. Non è un caso infatti che le presentazioni delle sue collezioni venissero spesso fissate il 5 del mese.
Nel 1959, N°5 venne esposto al Museum of Modern Art di New York diventando un’icona; Marilyn Monroe indossava solo poche gocce di N°5 per andare a dormire; e Andy Warhol immortalò il flacone confermandone la straordinaria fama. Con oltre cento anni di storia, il profumo N°5 ha saputo reinventarsi nel corso del tempo, in particolare nel 2016 con la creazione di N°5 L’EAU firmata dal Profumiere Creatore della Maison, Olivier Polge.
Oggi il vaporizzatore da borsetta, scelto per la cover beauty di Vanity Fair in edicola, consente di ravvivare le note della fragranza durante tutta la giornata, trasformandosi all’occorrenza in un bijoux.
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