Salute

“Cercavo di mordere tutti, ero indemoniato”: Bove racconta cosa accadde in ambulanza dopo il malore


“Quando mi sono svegliato all’ospedale non ricordavo nulla, ma mi hanno raccontato che in ambulanza cercavo di mordere tutti, ero abbastanza indemoniato”. Ospite di Passa dal BSMT, il podcast curato da Gianluca Gazzoli, il centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove è tornato sull’episodio che gli ha cambiato la vita. Lo scorso 1 dicembre, al 16esimo minuto della partita tra i viola e l’Inter, il calciatore ha accusato un malore cardiaco prima di crollare sul terreno di gioco. In ospedale, gli venne poi impiantato un defibrillatore sottocutaneo.

“Ricordo il primo quarto d’ora della gara, il gol poi annullato a Lautaro, io avvertivo già un po’ la testa girarmi anche se il cuore lo sentivo battere normalmente. Mi sono abbassato, ho provato a rialzarmi ma sono andato giù. Ma senza sentire nulla al petto – ha dichiarato Bove – Più avanti ho voluto rivedere il momento in cui ho perso i sensi, all’inizio quelle immagini non mi hanno infastidito, rivedendole dopo un po’ di tempo è stato come tornare indietro e per questo un po’ mi ha turbato”. A non dargli pace c’è anche una domanda ricorrente nella sua testa: “Talvolta mi chiedo perché è successo proprio a me, perché gli altri possono giocare e io no. Però ho capito poi che sono stato molto fortunato, per questo quasi mi sento in colpa quando mi pongo certe domande”.

Quel defibrillatore sottocutaneo potrà proteggerlo dall’eventuale manifestarsi di una fibrillazione ventricolare, ma non potrà più giocare a calcio a livello agonistico in Italia perché la legge non lo consente: “Nel futuro dovrò fare delle visite importanti che mi diranno se posso togliere il defibrillatore e in tal caso che cosa poi dovrei fare. Dopo il malore ho sentito Eriksen, è stato molto gentile, mi ha dato molti consigli”, ha detto Bove prima di esprimersi sulla possibilità di giocare all’estero. “Lo farei, lo devo a me stesso e per tutti i sacrifici che ho fatto. Sono ancora giovane, non posso pensare di mollare, l’idea di smettere di giocare a calcio per me è inconcepibile”.

Bove ha quindi aggiunto: “So chi è Edoardo con il calcio, ma senza ho pausa di scoprirlo. Ovviamente è importante anche stare bene mentalmente, se non mi sentissi sicuro senza il defibrillatore cambierebbe tutto. Ancora non c’è nulla di definito e ciò mi fa ben sperare per il futuro. I medici mi hanno subito avvertito che impiantare questo salva vita era la cosa migliore, sto imparando a conviverci, quando dormo su un certo lato o faccio certi movimenti lo sento”, ha concluso il calciatore.

L’articolo “Cercavo di mordere tutti, ero indemoniato”: Bove racconta cosa accadde in ambulanza dopo il malore proviene da Il Fatto Quotidiano.


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