Castelluccio, la speranza di una nuova fioritura con la terza semina
di Chiara Fabrizi
La speranza di una nuova fioritura frutto della terza semina della lenticchia esiste ed è concreta, soprattutto dopo che mercoledì e giovedì scorso sugli altipiano di Castelluccio (Norcia) sono cadute abbondanti piogge. Lo dicono in diversi qui, nel cuore dei Monti Sibillini, dove il prolungato caldo senza pioggia, seguito a un maggio segnato da temperature rigide, nell’ultima settimana ha effettivamente penalizzato la fase intermedia della fioritura di Castelluccio, che è generalmente anche quella che regala il maggior colpo d’occhio.
Intanto va detto che chi ha visitato a metà giugno l’altopiano ha potuto apprezzare lo spettacolo naturale frutto del lavoro dei coltivatori della lenticchia Igp di Castelluccio. Tuttavia, i fiori sbocciati a metà giugno non hanno retto al caldo anomalo, appassendo assetati sotto la canicola. Al di là della magia naturale che attira turisti, comunque, occorrerà capire se anche il raccolto sarà penalizzato dall’ondata anomala di caldo, ma sul punto per ora nessuno si sbilancia su quantitativi e qualità. Certo è, però, che per chi volesse ammirare la fioritura non tutto è perduto.
Sì, perché storicamente i coltivatori della lenticchia seminano in tre tranche i circa 500 ettari ai piedi di Castelluccio. E lo fanno per frazionare il rischio che eventi naturali, come una grandinata, una pioggia torrenziale e ora anche il caldo, possono causare al raccolto. Di conseguenza anche i fiori sbocciano a blocchi, motivo per cui la fase intermedia della fioritura è generalmente la più suggestiva. La terza semina a oggi deve ancora fiorire ed è quindi possibile, specie dopo le piogge di mercoledì e giovedì, assistere a una nuova esplosione di colori tra il Pian Piccolo, il Pian Perduto e il Piano di San Lorenzo. Possibilmente senza calpestare i campi coltivati.
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