Casa pignorata e venduta all’asta, ma il debito era frutto di un contratto di mutuo non valido
Casa venduta all’asta, ma non era possibile in quanto il debito era inesistente visto che il mutuo era nullo.
Una signora di Cortona, difesa dall’avvocato Daniele Fantini del foro di Perugia, si è vista vendere all’asta una “abitazione completamente indipendente ed isolata, disposta su quattro livelli recentemente ristrutturata ed in parte ancora da completare oltre ad un terreno limitrofo in parte destinato a giardino e per la restante parte destinato ad uliveto e a bosco misto”, per una cifra che supera i 250mila euro a causa di un debito con la banca (e poi con una società di recupero crediti) di circa 180mila euro.
La signora aveva concesso la casa come garanzia di due mutui, contratti con una banca, a nome di due società per la gestione di un bar. Le rate dei mutui, ad un certo punto non erano più state pagate e la banca aveva azionato il pignoramento dell’immobile in ipoteca. Siamo nel 2018 e la donna e il suo avvocato facevano subito opposizione al pignoramento.
In attesa della sentenza, però, la procedura di vendita giudiziaria andava avanti e il bene veniva venduto all’asta a metà febbraio del 2025. In questi giorni, marzo 2025, il giudice del Tribunale civile di Arezzo ha emesso la sentenza con la quale accoglie l’opposizione e dà ragione alla donna. Secondo il giudice, infatti, una società di cartolarizzazione e prima ancora banca, non avevano titoli validi né idonei ad avviare la procedura di pignoramento e vendita all’asta. In altre parole i mutui in questione non erano conformi alla legge e dunque idonei a sostenere il pignoramento.
Nella sentenza il giudice ha riconosciuto che il mutuo era stato sì concesso alle due società, ma che il denaro non era stato versato contestualmente alla firma, ma solo dopo la stipula di una assicurazione sul bene e di altri adempimenti. Un elemento che rende nullo il contratto. E di conseguenza tutta l’intera procedura che ha portato alla perdita del bene per la signora.
Signora che ha subito un grave danno, perdendo un bene di elevato valore per una imprudenza della banca. La vicenda non si chiude qui, in quanto sussistono tutti i presupposti per una causa di risarcimento danni da parte della donna.
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