Friuli Venezia Giulia

Casa: Amirante, Regione pronta a recepire decreto “salva-casa”

PORDENONE – “Con il disegno di legge regionale che recepisce il decreto nazionale “salva casa” approvato nel 2024, il Friuli Venezia Giulia compie un passo importante verso una maggiore semplificazione delle procedure edilizie e la promozione della rigenerazione urbana. Le modifiche al Testo unico regionale in materia edilizia del 2009 rappresentano uno strumento concreto per agevolare cittadini, tecnici e amministrazioni, favorendo la regolarizzazione di piccole difformità e il recupero del patrimonio edilizio esistente”.

Lo ha detto a Pordenone, l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, partecipando al convegno dal titolo “Semplificare per rigenerare: il decreto “salva casa” e il futuro del territorio”, promosso dall’agenzia immobiliare Marchiori&Contino con la collaborazione, tra gli altri, di Camera di Commercio Pordenone Udine, Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) di Pordenone e Banca 360Fvg. Un confronto tra istituzioni, docenti universitari e professionisti su come il decreto “salva casa” possa diventare uno strumento efficace di semplificazione normativa, regolarizzazione edilizia e, soprattutto, di rilancio dei centri urbani, con particolare attenzione al contesto del Friuli Venezia Giulia.

“Il provvedimento – ha spiegato Amirante – è il frutto di un confronto aperto e partecipato con i Comuni e con gli ordini professionali del sistema delle costruzioni. Abbiamo voluto costruire una norma che rispondesse alle esigenze reali del territorio, semplificando senza abbassare la qualità e la sicurezza dell’edilizia regionale”.

Tra le principali novità del Ddl – già approvato da Giunta e Cal, arriverà in Consiglio regionale nelle prossime settimane – l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, che per le unità immobiliari con superficie utile fino a 60 metri quadrati arriva fino al 6%. Sono inoltre previste significative semplificazioni nella dimostrazione dello stato legittimo degli immobili e viene introdotto il principio del silenzio-assenso in caso di mancata risposta da parte delle Amministrazioni comunali, favorendo tempi certi e procedure più snelle”.

Il disegno di legge interviene anche su uno dei temi più complessi dell’edilizia: la doppia conformità. Le modifiche previste permettono, in determinati casi, di superare questo vincolo per le sanatorie che riguardano variazioni essenziali, aprendo così la strada a interventi che consentano l’adeguamento funzionale e normativo degli immobili esistenti.


L’assessore, ribadendo che il provvedimento rappresenta un tassello importante del più ampio disegno di modernizzazione e semplificazione normativa promosso dalla Regione, ha evidenziato: “Abbiamo voluto una norma che non fosse solo tecnica, ma che guardasse al futuro. La rigenerazione urbana – ha aggiunto Amirante – è la bussola che guida le strategie regionali in materia di edilizia privata. Vogliamo facilitare la trasformazione delle nostre città e dei nostri borghi in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e valorizzazione del costruito esistente”.

Nel suo intervento l’assessore ha anche brevemente illustrato il ddl 36 sul recupero del patrimonio edilizio privato. “La Regione – ha detto – compie una scelta strategica e di responsabilità: promuovere il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio privato esistente come alternativa concreta alla nuova edificazione, nel segno della sostenibilità e della tutela del territorio rispondendo a nuovi bisogni abitativi”.

Di particolare interesse le relazioni di Stefano Storchi (presidente Ancsa associazione centri storici e artistici), Marika Fior (segretaria generale Ancsa), Giulia Fini prof.ssa associata all’università di Udine, del notaio Guido Bevilacqua e di Bruno Brusadini, referente Esg Banca 360 Fvg.




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