Marche

Carta, la Fedrigoni è pronta a fare un passo indietro sull’uso del marchio “Fabriano”


La Fedrigoni è pronta a fare un passo indietro sull’uso del marchio “Fabriano” per la produzione di carta. È quanto ha affermato oggi l’amministratore delegato del gruppo, Marco Nespolo, intervenuto in videoconferenza a una riunione convocata dall’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, dopo le polemiche sorte a livello locale e nazionale alla notizia della cessione da parte dell’azienda dell’uso del marchio nato a Fabriano a un’azienda tedesca. Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti delle sigle sindacali locali e nazionali.

La ferita

«Conosciamo la vicenda della Fedrigoni a Fabriano – ha spiegato Aguzzi – e della trattativa che ne è seguita e che ha assunto risvolti nazionali e ministeriali, arrivando a un accordo che, pur non essendo positivo per il territorio, è stato comunque onorevole: nessun licenziamento e una cassa integrazione che, nell’anno in corso, prevede la ricollocazione della maggior parte delle maestranze all’interno dello stesso gruppo e all’interno della nostra regione. Si tratta di un accordo che non lascia ‘feriti’ diretti, anche se la vera ferita resta la scomparsa di quel tipo di produzione e di quel marchio dal mercato e dalle attività della nostra regione. Non è stata una situazione facile ma il territorio l’ha in qualche modo digerita. Inoltre, dalle informazioni informali in mio possesso, il piano di ricollocazione sta procedendo come stabilito negli accordi. Questo è un aspetto che intendo approfondire nel mio ruolo di assessore al Lavoro della Regione Marche».

Marchio ai tedeschi

«Il marchio è stato ceduto a una società tedesca – prosegue Aguzzi – perché vi sarebbe una certa richiesta di mercato ma il paradosso è che ora non si produce più a Fabriano con quel marchio. C’è un malcontento diffuso e una ferita ancora aperta per la città e il territorio. Per questo, ho chiesto all’ad della Fedrigoni di ritirare questa iniziativa. Posizione condivisa anche da pa«rte dei sindacati. L’ad Nespolo, seppur con rammarico ma per spirito di collaborazione, ha accolto la richiesta e ho preso atto con soddisfazione della disponibilità della Fedrigoni».




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