Cultura

Canton Townus 100, emozionarsi con la musica e riscoprire i dischi

Diffusori solidi, precisi, con punch e spazialità. Ideali per molti ambienti e ascolti dinamici, emozionali.

Oggi ci ritroviamo su queste pagine per un’occasione davvero speciale, ovvero l’inaugurazione di un nuovo filone di videorecensioni che riguarderanno prodotti Hi-Fi. Non solo, lo facciamo in modo speciale, col ritorno davanti alle videocamere del nostro “editor in chiefSalvatore Pagano, che adesso non ha più scuse per tornare anche in video con la sua rubrica Ti Consiglio un Disco (coming soon…).

Questa prima recensione, o test, o forse ancora meglio”prova d’ascolto“, riguarda una coppia diffusori che ci è stata messa a disposizione dal distributore italiano Exhibo: i Canton Townus 100, il modello top di questa serie realizzata dal produttore tedesco.

Attenzione: non sarà un tipico test da rivista audiofila, pur se ovviamente ci occuperemo anche delle info tecniche; sarà invece un resoconto degli ascolti e delle relative impressioni disco dopo disco, d’altronde non poteva che essere così sia considerando chi sta davanti alla videocamera, si la stessa natura di questa community, fatta di appasionati di musica prima ancora che di mere specifiche tecniche.

Townus 100, diffusori made in Germany

Nel panorama dell’Hi-Fi moderno, i Canton Townus 100 si presentano come diffusori da pavimento che puntano alla sostanza, evitando di inseguire l’estetica dell’eccesso. Sono progettati e realizzati interamente in Germania, e questo dettaglio non è solo folklore industriale.

Il cabinet, ben rifinito, pesa 26 kg per cassa ed è costruito con materiali solidi, con bordature smussate e un interessante uso di titanio e ceramica per gli altoparlanti.
Il tweeter da 25 mm impiega ceramica e ossido di alluminio, mentre woofer e midrange sono in titanio. Si tratta di diffusori a 3 vie con bass reflex downfire, una scelta progettuale utile per gestire il posizionamento anche vicino a pareti o librerie.

I dati tecnici: risposta in frequenza 20 Hz – 40 kHz, impedenza 4/8 Ohm, predisposizione al bi-wiring, crossover tagliati a 170 Hz e 3,2 kHz. Manca però un dato importante: la sensibilità dichiarata, che non è riportata nemmeno sul sito ufficiale. Noi l’abbiamo stimata intorno ai 90-92 dB (ipotesi confermata dal distributore), il che rende comunque i diffusori compatibili con una vasta gamma di amplificazioni, sia transistor che valvolari, escludendo solo quelle a bassa potenza.

L’ascolto: spazialità, punch e controllo

Messa alla prova con vinili di riferimento e tracce digitali ad alta risoluzione, la coppia Canton ha offerto un ascolto equilibrato, reattivo e molto spaziale. Tra i dischi scelti: Rumours dei Fleetwood Mac, Random Access Memories dei Daft Punk, l’Unplugged degli Alice In Chains, Welcome to the Cruel World di Ben Harper e Hand. Cannot. Erase. di Steven Wilson. L’obiettivo non era stupire con registrazioni da laboratorio, ma testare la resa con dischi amati, ascoltati e conosciuti.

Il risultato? Bassi presenti ma non invadenti, anche in stanze piccole, benché non sia questa la loro vocazione chiaramente. Le frequenze medio-basse sono ben tenute a fuoco, la voce resta centrale e la scena sonora è ampia, profonda, con una buona separazione degli strumenti. Il suono ha un’impronta più americana che britannica: medie non troppo avanzate e punch, corpo e dinamica.

Un test che parla chiaro

Le Townus 100 hanno convinto per la loro capacità di restituire emozione senza affaticamento, anche a volumi sostenuti. L’impianto utilizzato per il test ha permesso un ascolto dettagliato, ma le casse si sono mostrate piuttosto flessibili anche su componenti meno “esoterici”.

In ambienti medi o medio-grandi si comportano egregiamente. Non sono consigliabili per stanze troppo piccole, più per motivi fisici che acustici: le dimensioni (110 x 27 x 37 cm) si fanno notare (e non tutti i/le conviventi potrebbero essere d’accordo).

Ma per chi cerca un upgrade reale del proprio sistema audio, senza dover salire esageratamente in alto con il budget, rappresentano sicuramente un’alternativa da prendere in considerazione.




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