Campi Flegrei, l’ira dei comitati a un anno dalla scossa di magnitudo 4.4: “Va fatto di più e rapidamente”
Pochi fondi, molti annunci e tanta confusione. I comitati e i movimenti dei Campi Flegrei si sono uniti per chiedere al Governo misure concrete per far fronte alla crisi bradisismica. “A un anno esatto dalla scossa del maggio 2024 crediamo che sia stato fatto ben poco e rivendichiamo – spiegano i comitati – interventi completamenti diversi rispetto a quelli messi in campo che riteniamo essere insufficienti”. Più di 2000 sfollati e centinaia di abitazioni inagibili sono la fotografia dell’emergenza che sta vivendo l’area flegrea. “Ci sono centinaia di sfollati ospitati negli alberghi – spiega Walter Iannuzzi del Comitato Campi Flegrei – che dal 30 maggio dovranno lasciare le strutture perché scade la convenzione e al momento non sanno dove andare. Il contributo di autonoma sistemazione stanziato dal Governo ha una durata breve e spesso non copre le spese di chi ha perso casa e deve trovare un’abitazione in affitto, inoltre – prosegue Iannuzzi – anche riuscendo ad accedere al contributo non si trova casa perché i prezzi sono aumentati e in molti casi come garanzia viene chiesta la busta paga e molti sfollati non ce l’hanno”.
Poi c’è il problema degli interventi sulle case inagibili. “Il Governo con i suoi due decreti – dice Dario Chiocca in rappresentanza dei comitati e dei movimenti flegrei – ha stanziato fondi limitati che arrivano a singhiozzo e in ritardo e il risultato è che a un anno dalla scossa che ha segnato l’inizio della crisi bradisismica non c’è ancora un solo cantiere privato delle case puteolane e napoletane che sia stato finanziato con quei 100 milioni promessi”. Tra i cittadini regna l’incertezza al punto che c’è chi pur avendo notato dei danni nella propria abitazione preferisce non allertare i vigili del fuoco per paura di essere sgomberato. La dichiarazione dello stato di emergenza prima annunciata e poi ritrattata dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci non ha fatto altro che aumentare l’incertezza. “Io come cittadino non sto capendo niente – ci dice un abitante dell’area flegrea intervenuto all’iniziativa – perché da un lato vedo centinaia di sfollati nel mio quartiere a Bagnoli e dall’altro il ministro che prima parla dello stato di emergenza e poi, appena si è reso conto che proprio a Bagnoli ci sarà l’America’s Cup dice che non ci sarà lo stato di emergenza”. Non va meglio nemmeno sul fronte viabilità. “Pochi giorni fa c’è stata una scossa in pieno giorno – racconta una signora – e ci sono state scene di panico, strade intasate, mamme che non riuscivano a raggiungere le scuole per prendere i figli. E’ passato un anno – prosegue – ma anche su questo aspetto non è cambiato nulla, in caso di scossa regna il caos”.
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