Cambio di passo con Curcio. Ma serve un altro scatto
“La nomina del commissario Curcio e il lavoro della Regione hanno imposto un deciso cambio di passo alla ricostruzione post alluvione. Ora serve un altro scatto in avanti, una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per mettere in sicurezza il territorio in tempi rapidi e accelerare gli investimenti”. Questo il messaggio che Legacoop Romagna ha lanciato oggi a Bagnacavallo, dove è tornata ad accendere i riflettori sui territori colpiti dall’alluvione con l’evento “La Memoria dell’Acqua”.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto con la struttura commissariale alla ricostruzione e con la Regione, rappresentate dall’ingegner Gianluca Loffredo e dalla sottosegretaria alla presidenza Manuela Rontini. Più di 150 i cooperatori presenti nello stabilimento della Deco Industrie, uno di quelli più colpiti dagli eventi catastrofici del 2023, dove sono ancora ben visibili i segni degli allagamenti.
A fine 2024, hanno spiegato il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, e il coordinatore di Ravenna, Mirco Bagnari, su 7mila interventi avviati per la messa in sicurezza del territorio ne erano stati completati poco più di un terzo. “Con il passaggio da Figliuolo a Curcio alla guida della struttura commissariale si è assistito a un sensibile cambio di passo e di approccio, ma la piattaforma Sfinge continua a essere accessibile solo con molta difficoltà. I danni ai privati dalle alluvioni del maggio 2023 sono stati 3,5 miliardi di euro, gli aventi diritto sono circa 80mila, tra imprese e famiglie. Di questi circa il 5% è riuscito a completare la domanda, per un importo complessivo richiesto di circa 300 milioni di euro. Quelle che hanno ricevuto almeno un provvedimento di concessione sono state circa 3mila (il 3,5% degli aventi diritto, un anno fa erano appena 132, pari allo 0,1%), per un totale di 134 milioni di ristori, il 40% alle imprese e il resto alle famiglie”.
“Venendo al mondo cooperativo, le cooperative agricole braccianti di Ravenna, che nel 2023 avevano registrato danni per 30 milioni, hanno ricevuto finora dalla sola piattaforma Sfinge circa 1,2 milioni di euro di ristori. Semplificare le procedure, mettere a punto i meccanismi per la concessione del credito di imposta, rendere stabili le aperture degli sportelli sul territorio”: queste alcune delle proposte presentate dal movimento cooperativo. Nell’arco di 18 mesi, dalla primavera del 2023 all’autunno del 2024, la Romagna è stata colpita da più disastri naturali, come avevano sottolineato in apertura di mattinata il presidente di Deco Industrie, Antonio Campri, e il sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni.
“Due anni fa – dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – abbiamo visto mettere a rischio la nostra sicurezza. Quello che vogliamo raggiungere è l’obiettivo comune di una Romagna che possa dirsi completamente rialzata e pronta a riprendere a correre, come sapevano fare al meglio prima dell’alluvione del maggio 2023. In generale, c’è stato un salto di qualità, grazie al nuovo approccio della struttura commissariale e della Regione, fatto di grande pragmatismo. Ora le risorse e i cantieri ci sono, grazie anche a un nuovo protagonismo dell’Europa. Il nuovo DL ricostruzione è un’opportunità importante, alle istituzioni chiediamo di avanzare insieme in quella che possiamo definire a tutti gli effetti la fase due del post alluvione: si cominci definendo misure certe per gestire in maniera razionale le emergenze, convertendo rapidamente in legge il decreto emanato a fine aprile e proseguendo con determinazione nel percorso di ricostruzione”.
In sala, tra le autorità, anche i consiglieri regionali Nicolò Bosi, Alberto Ferrero, Francesca Lucchi, Eleonora Proni, Daniele Valbonesi e Valentina Ancarani, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Guberti, la presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, il sindaco facente funzioni di Ravenna Fabio Sbaraglia, sindaci e rappresentanti di numerose cittadine colpite dall’alluvione tra cui Alfonsine, Cotignola, Lugo, Meldola, Modigliana, Solarolo e Monselice.
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