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California, Trump chiama la Guardia nazionale: tutte le volte che il corpo è intervenuto

È stata un’ottima decisione”, ha detto martedì il presidente americano Donald Trump sul dispiegamento delle truppe della Guardia Nazionale a Los Angeles per sedare le proteste. Ha poi aggiunto: “Se l’amministrazione non lo avesse fatto, la città sarebbe stata completamente distrutta”.

Nel frattempo, le contestazioni contro gli arresti effettuati dagli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice) si sono diffuse in molte altre città degli Stati Uniti, da New York a Austin, passando per Chicago.

Cos’è successo a Los Angeles

Nella città degli angeli venerdì 6 giugno sono scoppiate proteste contro gli arresti di 118 persone sospettate di non essere in regola con i documenti di soggiorno. Per portarle via sono intervenuti gli agenti dell’Ice.

Fin da subito Trump ha minacciato di mettere in campo le forze della Guardia Nazionale e sabato 7 giugno lo ha fatto. Ha ordinato a duemila riservisti del corpo dell’esercito di scendere nelle strade della principale città della California e domenica mattina circa 300 truppe hanno preso posizione in città.

Fino a quel momento, le proteste erano state per lo più pacifiche, ma l’arrivo delle forze di polizia ha causato tensioni con i manifestanti. Lanci di petardi contro la polizia, auto incendiate, a cui gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeno, granate stordenti e proiettili di gomma, che hanno colpito e ferito anche i giornalisti.


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