Società

Breve storia dei reali che non hanno reso pubblici i loro problemi di salute (prima di Kate Middleton e re Carlo)

Quando il vaiolo uccise una delle sue figlie e sfigurò la sua figlia più bella, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria (madre di Maria Antonietta) offrì le altre figlie a Carlo III di Spagna, scrivendo:

«Per compensare la perdita vi concedo con vero piacere una delle mie figlie rimaste… Attualmente ne ho due che potrebbero andare bene, una è l’arciduchessa Amalia, che si dice abbia un bel viso e la cui salute promette una progenie numerosa, e l’altra è l’arciduchessa Carlotta, anch’ella gode di ottima salute ed è di un anno e sette mesi più giovane del Re di Napoli».

L’ironia, naturalmente, è che fino all’era della medicina moderna, quasi tutti erano malati cronici di qualcosa, che si trattasse di dissenteria, idropisia, tubercolosi, sifilide, tisi, asma o una miriade di altre patologie minori che oggi sarebbero facilmente gestibili. Re Enrico VIII, con una piaga cronica che trasudava dalla gamba e lo rendeva costantemente irritabile, aveva con ogni probabilità il diabete di tipo due. La regina Anna di Gran Bretagna era probabilmente affetta da lupus, oltre che da un «mal d’occhi» cronico che, secondo i pettegolezzi, era il risultato di una malattia venerea trasmessa dal padre, re Giacomo II, alla madre e che aveva colpito il canale del parto.

Quando la Rivoluzione industriale portò il gossip reale alle masse, il pubblico divenne ossessionato da tutto ciò che riguardava i reali, condizioni di salute incluse. In Gran Bretagna, le circolari di corte riportavano quotidianamente i disturbi dei reali più banali: «Siamo spiacenti di comunicare che Sua Maestà ha avuto un altro attacco di gotta», riportava un periodico britannico nel 1837, «e che la Regina soffre di un raffreddore».

Ma per quanto riguarda le malattie croniche più importanti, c’erano ancora sotterfugi e una segretezza comprensibili. Re Giorgio III d’Inghilterra, il famoso «monarca pazzo» del XVIII secolo, soffriva molto di quella che probabilmente era una malattia genetica, la porfiria, che causava episodi di dolore lancinante, allucinazioni e deliri (alcuni pensano che anche la sua antenata Maria, regina di Scozia, possa averne sofferto).

I bollettini giornalieri emessi dai medici sullo stato di salute del Re divennero un campo minato politico, con Giorgio, principe di Galles, che si batteva per rivelare le vere condizioni del padre (e quindi ottenere la reggenza); la protettiva moglie del Re, regina Carlotta, che cercava di ammorbidire la verità; e i suoi medici che si barcamenavano tra le due parti.


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