Basilicata

Botricello, rafforzate le misure di tutela per il sindaco Puccio

La Prefettura di Catanzaro intensifica la tutela per il sindaco di Botricello Simone Saverio Puccio dopo la diffusione di una nota riservata


BOTRICELLO – Rafforzate le misure di tutela per il sindaco di Botricello, Simone Puccio. Lo ha deciso la Prefettura di Catanzaro al termine di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. All’incontro ha partecipato anche Puccio. Le esigenze di sicurezza si sono innalzate dopo che una sua lettera riservata inviata alla Prefettura, relativa a presunte infiltrazioni mafiose nelle proteste degli agricoltori di un anno fa, con presidi a oltranza sulla strada statale 106, è stata divulgata via social da Antonio Torchia, sindaco di Belcastro.

I TENTACOLI

 Puccio denunciava che ad alimentare le tensioni ci sarebbero stati esponenti delle famiglie mafiose Pane di Belcastro e Ferraro di Marcedusa. Nello stesso documento Puccio affermava di essere stato bloccato da un esponente della famiglia Pane mentre, con la sua auto, tentava di raggiungere il luogo della protesta.

LE MISURE E LE NUOVE ACCUSE

La diffusione di notizie, che avrebbero dovuto restare riservate, da parte di Torchia sui suoi canali social ha esposto Puccio a un potenziale rischio. Da qui la decisione di innalzare la sorveglianza e altre misure a sua protezione. Come si ricorderà, Puccio era sottoposto a vigilanza dinamica. Ciò in seguito alle minacce rivolte nei suoi confronti (e nei confronti di un funzionario comunale) da Pasquale Barberio, imprenditore lametino già condannato a 12 anni di reclusione perché ritenuto contiguo alla potente cosca Grande Aracri di Cutro.

LEGGI ANCHE: Il profilo: chi è l’autore delle minacce al sindaco di Botricello – Il Quotidiano del Sud

Nel corso della riunione del Comitato, da quanto possibile apprendere, sarebbe emerso che Torchia, durante un’intervista a un network nazionale, era affiancato da un esponente di una delle famiglie mafiose della zona. L’intervista era stata sollecitata a Torchia dopo il clamore mediatico suscitato dalla sua ordinanza sindacale con la quale “vietava” ai cittadini di ammalarsi essendo il piccolo centro del Catanzarese ormai “privo di copertura sanitaria”.


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