Economia

Borse Ue sotto scacco tra dazi e tensioni in Medio Oriente, Milano -3% in settimana. Wall Street chiude a -1,79%. Vola il greggio

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Il tira e molla di Trump sui dazi e l’escalation delle tensioni in Medio Oriente con l’attacco questa notte di Israele nei confronti dell’Iran e in particolare contro i siti nucleari del Paese, hanno tenuto sotto scacco le Borse europee che terminano la settimana in territorio negativo. Nel dettaglio, il raggiungimento di un accordo quadro tra Washington e Pechino sul fronte delle tariffe commerciali avevano generato una iniezione di fiducia degli investitori, spingendo al rialzo le borse del Vecchio Continente. Un entusiasmo durato poco: in meno di 24 ore infatti l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato tariffe doganali unilaterali prima della scadenza del 9 luglio. Parole che hanno innervosito i listini che non hanno reagito neanche al dato sull’inflazione americana che a maggio è stata sopra le attese (elemento che aumenta le possibilità di una Fed più accomodante per quanto riguarda i tassi di interesse). A complicare ulteriormente il quadro l’attacco di Israele nei confronti dell’Iran che ha incrementato le tensioni sia in Medio Oriente che sui listini europei. In questo contesto Milano archivia l’ottava in calo del 2,9%; Francoforte del 3,3% e Parigi dell’1,5%. Unica piazza in territorio positivo Londra che chiude a +0,1%. A livello settoriale sale il comparto dell’oil&gas (+3,4%) sostenuto dalla fiammata del greggio che ha superato i 70 dollari al barile dopo l’escalation in Medio Oriente e che nell’ottava ha messo a segno un progresso del 10,4% per il Brent e l’11,7% per il Wti.

Nella seduta di venerdì, la sola borsa di Milano (FTSE MIB ) ha visto andare in fumo 10,036 miliardi di euro. A livello europeo, l’Euro Stoxx 50, ossia l’indice delle principali aziende dell’eurozona, ha bruciato poco più di 62 miliardi di euro (62.093 miliardi). Anche Wall Street viaggia con il segno meno con il Dow Jones che cede oltre un punto.

Le Borse oggi, 13 giugno 2025

Il dollaro recupera terreno, corrono greggio e gas

Sul valutario, recupera terreno il dollaro, con il cambio euro/dollaro tornato sulla soglia di 1,15. Corre oltre il 4% il gas ad Amsterdam a 38,2 euro al megawattora. Prezzo del petrolio in forte rialzo sui mercati delle materie prime: Con la tensione in Iran il Wti con consegna a luglio viene scambiato sopra i 74 dollari con un aumento dell’8% mentre il Brent con consegna ad agosto passa di mano sopra i 75 dollari con una crescita dell’8,5%.

Anche Wall Street in calo dopo gli attacchi israeliani

Anche Wall Street in territorio negativo, dopo che Israele ha lanciato un’ondata di attacchi aerei contro l’Iran, aggiungendo un ulteriore fronte in un momento di forti tensioni geopolitiche. Il Dow Jones chiude a -1,79% a 42.197,79 punti. L’S&P 500 chiude a -1,12% a 5.977,57 punti mentre il Nasdaq cede l’1,30% a 19.406,83 punti. Gli Stati Uniti hanno comunicato di non aver avuto alcun ruolo o coinvolgimento nell’attacco all’Iran. Il presidente Donald Trump, in un post sul suo social media Truth Social, ha avvertito l’Iran che deve sedersi al tavolo delle trattative sul nucleare. «L’Iran deve raggiungere un accordo, prima che non rimanga nulla. Basta morte, basta distruzione. Fatelo e basta, prima che sia troppo tardi», ha scritto. L‘indice di volatilità Vix, il principale indicatore della paura, è salito di oltre il 17%, raggiungendo quota 21. È la prima volta dalla fine di maggio che il Vix raggiunge un livello così alto, anche se è ancora lontano dal picco di aprile di 65,73.

A Piazza Affari sono in controtedenza i petroliferi

A Milano si muovono in territorio negativo quasi tutti i titoli principali. Tra le peggiori del Ftse Mib, Brunello Cucinelli, Nexi e Stellantis. Iran a parte, resta sotto la lente il risiko bancario con la Banca Pop Sondr che ha definito un’eventuale fusione con Bper «rischiosa e incerta», dal momento che l’ops lanciata da quest’ultima «non riconosce il reale valore della Popolare, ma il prezzo è congruo». E’ sotto i riflettori anche Mediobanca, mentre è ancora del tutto incerto l’esito che avrà l’assemblea dei soci di lunedì, chiamata ad approvare l’ops lanciata su Banca Generali. Soo invece in controtendenza i titoli energetici, con i prezzi del petrolio in rally dopo l’attacco israeliano, da Eni , fino a Tenaris e Saipem. E’ in rialzo anche A2a , mentre argina le perdite Leonardo – Finmeccanica.


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