Economia

Borse Ue in rialzo con ok maxi piano tedesco, Milano (+1,3%) al top dal 2007. Wall Street giù con il tech

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Ancora una volta è Berlino che detta il ritmo dei mercati in Europa, che chiudono tutti in territorio positivo grazie al balzo della fiducia delle imprese tedesche (con l’indice Zew che a marzo tocca il livello più alto degli ultimi 3 anni) e al via libera alla riforma costituzionale funzionale al maxi piano per la difesa e le infrastrutture del valore di 500 miliardi di euro (venerdì sarà votato dal Bundesrat). Un piano che secondo il leader della Cdu e prossimo cancelliere tedesco, Friedrich Merz, rappresenta «il primo passo verso una nuova comunità europea della difesa». In attesa delle decisioni che assumerà la Fed (in una riunione iniziata in giornata e che terminerà il 19 marzo), Wall Street viaggia in territorio negativo. Non ci sono dubbi che la Banca centrale lascerà invariati i tassi, ma gli investitori aspettano la conferenza stampa del presidente Jerome Powell per indicazioni sull’andamento dell’economia e sul futuro dei tassi. Sullo sfondo restano, infine, i timori per le conseguenze dei dazi del presidente Donald Trump e il contesto geopolitico con le trattative per la pace in Ucraina (è in corso la telefonata tra Putin e Trump) mentre sul fronte mediorientale Israele è tornata a bombardare la Striscia di Gaza.

Così il Dax di Francoforte (+1%) è tornato sui massimi storici (oltre 23mila punti). Il Ftse Mib (+1,32%) di Milano ha invece chiuso sopra quota 39mila, attestandosi nuovamente ai massimi dal dicembre 2007.

Wall Street in calo con il tech, guarda alla riunione della Fed

Wall Street chiude in calo, con il Dow Jones che cede lo 0,62% a 41.581,31 punti, l’S&P 500 l’1,07% a 5.614,67 punti e il Nasdaq l’1,71% a 17.501,12 punti. Si muove in calo a Wall Street in vista della riunione della Federal Reserve sui tassi di interesse e della conferenza di Nvidia Corp sull’intelligenza artificiale, che entra invece nel suo secondo giorno con un discorso programmatico dell’amministratore delegato del gruppo che dovrebbe concentrarsi sull’ultima versione dei chip Blackwell AI di Nvidia. Resta sotto pressione il titolo di Tesla, dopo aver subito un altro taglio del rating, questa volta da parte di RBC Capital Markets. Nell’ultimo mese, Tesla ha perso quasi il 33%. Il titolo di Alphabet Classe A è piatto, dopo l’annuncio che acquisirà la start-up di cybersecurity Wiz per circa 30 miliardi di dollari; si tratta della più grossa acquisizione della casa madre di Google, ben superiore ai 12,5 miliardi spesi per Motorola nel 2012.

A Piazza Affari svetta Iveco, bene le banche

A Piazza Affari brilla Iveco (+5,2%) con la sua divisione Defence che fa gola ai grandi produttori di armamenti europei. Tra le ipotesi c’è anche Leonardo (+2,2%) attraverso la joint venture con Rheinmetall (+5,5%). In rimonta alcuni titoli industriali dopo i passi falsi delle ultime settimane: Prysmian (+3,6%) e St (+2,4%). Bene anche Stellantis (+1,5%) alla vigilia dell’audizione parlamentare del presidente John Elkann. Sul fronte bancario, Mediobanca (+2,1%) e Banca Mps (+1,6%) allungano il passo rispetto a un avvio più debole (dopo la fiammata della vigilia che aveva ridotto lo sconto dell’ops su Piazzetta Cuccia). La migliore del comparto è però Unicredit (+2,5%), con il via libera dell’Antitrust austriaca all’acquisizione del 29,9% Commerzbank (+2,9%) Aumenta i guadagni Generali (+2,4%) in attesa della decisione del comitato gestori di Assogestioni sulla lista per il rinnovo del cda del Leone. In fondo al listino Tim (-1,9%) e Ferrari (-1,3%).Fuori dal paniere principale, prosegue il rally di Juventus (+2,6%) che delude in campo ma è sostenuta dalle indiscrezioni (smentite dalla holding di controllo Exor che ha il 65,4%: «nessun riscontro fattuale») su un possibile riassetto azionario. Scivola invece Brembo (-14,9%) dopo i risultati 2024 che vedono un utile netto in calo e ricavi sostanzialmente stabili. Acquisti su Newlat Food (+3,9%) con risultati 2024 sopra le attese e il nuovo piano 2025-2030.

Ritraccia il petrolio, euro sopra 1,09. Spread a 111 punti

Sul fronte dei cambi, l’euro è poco mosso a 1,093 dollari (da 1,092 in avvio e alla vigilia). Sul fronte energetico, cambia rotta il petrolio, con il Wti aprile che scivola verso i 67 dollari al barile e il Brent maggio sotto i 71 al barile. Nella prima parte della sedura il greggio aveva beneficiato dell’instabilità in Medio Oriente.Giù anche il gas verso i 40 euro al MWh. L’oro resta sui massimi con il contratto spot oltre i 3mila dollari. Rendimenti dei titoli di Stato in minimo rialzo nella giornata del voto del Bundestag tedesco sulle modifiche costituzionali per eliminare il freno al debito e consentire l’avvio del maxipiano fiscale proposto dal prossimo cancelliere Friedrich Merz. Il rendimento del BTp decennale di riferimento è in rialzo al 3,92%. Di conseguenza lo spread si attesta a 111 punti base dai 110 di lunedì.


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