Marche

Biobank ad Ancona, la svolta per curare le malattie rare. «Permette analisi che gli ospedali non fanno»


ANCONA Una sala criobiologica in grado di ospitare fino a 100 mila campioni in azoto liquido e un laboratorio di processazione nei quali i campioni biologici vengono preparati per la conservazione e successivamente analizzati con apparecchiature sofisticate.

La novità

Da alcuni mesi il piano interrato della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche ospita la Marche BioBank, prima Biobanca della Regione Marche dedicata alla raccolta di campioni biologici e alla loro precisa caratterizzazione.

Le Biobanche, come ha spiegato ieri il presidente del Cda di Marche Biobank, prof. Gianluca Moroncini, nel corso di un convegno dedicato all’argomento, sono uno strumento imprescindibile per la medicina di precisione, fondamentale, in maniera particolare, per la cura delle malattie rare. «Esse – spiega – permettono di conservare appropriatamente campioni biologici, quali derivati del sangue e tessuti bioptici, per molti anni e di effettuare analisi sofisticate che normalmente i laboratori degli ospedali non sono in grado di fare». Ciò consente di sviluppare una medicina di precisione.

«Con la medicina di precisione – chiarisce Moroncini – si combinano le caratteristiche cliniche delle persone con la loro esposizione all’ambiente e le informazioni contenute nelle cellule, analizzandole con modelli sviluppati anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, per estrarre informazioni precise non solo sulla malattia, ma sulla persona malata e trasformare una cura che va bene per tutti in una cura individualizzata».

Per fare questo, oltre alle biobanche, serve però anche una loro messa in rete, che renda possibili degli scambi. E infatti la Marche Biobank è entrata a far parte di Bbmri.it, ramo italiano della europea Bbmri-eric, rispondendo a tutti i requisiti richiesti di qualità e sicurezza. Va inoltre notato che se la sala criobiologica è collocata ad Ancona, il laboratorio è diffuso, e oltre a quello della Politecnica include i laboratori degli altri atenei partner dell’iniziativa: Urbino e Camerino.

Le ricadute

Per Moroncini le ricadute di Marche Biobank sono molteplici. Oltre ad essere il primo tassello per la creazione di un Centro nazionale di malattie rare, esso può portare alla nascita di nuove aziende nel settore biotech. «Per mantenere operativa questa struttura occorrono risorse, almeno 100mila euro l’anno. Serve un sostegno da parte del territorio, dalla politica, alle imprese, alla società civile». Per l’assessore regionale alla Sanità Calcinaro «è stato un onore aver contribuito, attraverso un bando che metteva a disposizione fondi europei. Ennesima eccellenza che pone la nostra regione ai vertici in tema di sanità».».




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