Bimba di due anni mette in bocca una ciliegia ma le va di traverso e muore soffocata nonostante i soccorsi
Revine Lago, a Treviso, sabato sera 15 giugno 2025, poco dopo le 21: in pochi attimi una tranquilla serata d’inizio estate cambia evolvendo in una tragedia che sconvolge la vita di due genitori, dei soccorritori e di tutti quanti ne vengono a conoscenza. La piccola Viviana Maria Barel, una bambina di due anni e quattro mesi, nella frazione di San Marco a Revine Lago, piccolo comune in provincia di Treviso, dove la famiglia Barel risiede, è morta soffocata da una ciliegia davanti ai suoi genitori e alle sorelline, nonostante i disperati tentativi di rianimarla da parte della madre, del padre, di una vicina infermiera e dei soccorritori del Suem 118.
Una serata qualunque trasformata in incubo a Revine Lago
Il dramma è avvenuto in pochi, concitati istanti. Secondo la ricostruzione dei fatti, la famiglia aveva appena finito di cenare. Viviana, incuriosita come ogni bambino della sua età da quella cosa di colore rosso acceso, ha preso una ciliegia. In un attimo, quel gesto istintivo si è trasformato in tragedia e l’allarme ha attirato l’attenzione con i primi colpi di tosse: la ciliegia le è andata di traverso, ostruendole le vie respiratorie. La piccola ha cominciato a tossire insistentemente, poi a diventare cianotica.
I genitori di Viviana hanno tentato subito di soccorrerla, hanno praticato le manovre di disostruzione che conoscevano e, contemporaneamente, hanno chiamato il 118. Presi dalla disperazione, si sono precipitati a bussare alla porta di una vicina di casa, un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale di Vittorio Veneto. La donna è accorsa immediatamente e ha avviato le procedure di soccorso, nel tentativo disperato di salvare la piccola.
L’intervento dei soccorsi
Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivate due ambulanze e un’auto medica, inviate dalla centrale operativa del Suem 118. I sanitari hanno immediatamente preso in carico la piccola, che era già in condizioni gravissime. I tentativi di disostruzione e le manovre di rianimazione si sono susseguiti per lunghi minuti, senza esito. Viviana è stata caricata sull’ambulanza e trasportata d’urgenza all’ospedale di Vittorio Veneto, ma all’arrivo nel nosocomio i medici hanno dovuto constatarne il decesso. L’asfissia aveva ormai compromesso irrimediabilmente le funzioni vitali.
Secondo quanto riferito dalla direzione sanitaria dell’Ulss, purtroppo le cause della morte sono compatibili con il soffocamento, ma sarà ora la Procura a decidere se disporre l’autopsia per chiarire ogni dettaglio. Al momento, i Carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto, intervenuti in via San Marco come atto dovuto, escludono responsabilità penali: tutto evidenza un drammatico incidente domestico, una tragica fatalità, una tragedia inaspettata.
Il dolore della famiglia di Viviana e di un’intera comunità
Difficile trovare la forza per comporre parole in questi momenti, il padre ripete solo di aver fatto tutto il possibile, così come hanno fatto i soccorritori. Nella casa di famiglia il silenzio è tangibilmente carico di un dolore quasi insostenibile.
Anche il sindaco di Revine Lago, Massimo Magagnin, è profondamente scosso. Ricorda di conoscere la famiglia, di essere andato con il vicesindaco a porgere le condoglianze per il dramma accaduto. Ricorda che in queste situazioni non ci sono parole che possano servire. Solo il silenzio e vicinanza. ma è l’intero paese ad essersi stretto attorno alla famiglia Barel fin dalle prime ore di domenica mattina. Una comunità di poco più di 2.000 anime colpita al cuore da una notizia che si è diffusa in un attimo: tutti sono rimasti attoniti davanti a una notizia tanto terribile.
Il tema della prevenzione: un’urgenza che non può più attendere
Quella che si è consumata a Revine Lago non è un’eccezione. Secondo i dati del Ministero della Salute, il soffocamento da corpo estraneo rappresenta una delle principali cause di morte accidentale tra i bambini sotto i cinque anni. Ogni anno si registrano decine di casi, alcuni dei quali purtroppo fatali.
Il dramma di Viviana Maria ha riacceso il dibattito sulla necessità di una maggiore diffusione della cultura della prevenzione, a partire dalla conoscenza delle manovre salvavita.
L’attesa dell’autopsia e i funerali
Al momento, bisognerà capire se verrà disposta un’autopsia sul corpo della piccola Viviana. Solo dopo questo passaggio la Procura potrà concedere il nullaosta per la sepoltura e la celebrazione dei funerali. Un momento che l’intera comunità attende per poter dare un ultimo saluto a quella che tutti ricordano come una bambina solare, dai grandi occhi azzurri e il sorriso contagioso.
Intanto, a Revine Lago è tempo di lutto. Le saracinesche di molti negozi sono rimaste abbassate per rispetto. I social si sono riempiti di messaggi di cordoglio, e in tanti si stanno mobilitando per portare un sostegno concreto alla famiglia.
Viviana Maria Barel resterà per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta. La sua breve esistenza è stata spezzata da un gesto semplice, che per ogni altro bambino sarebbe passato inosservato. Eppure, la sua morte porta con sé un messaggio potente: la necessità di non abbassare mai la guardia, di formarsi, di essere pronti, perché a volte bastano pochi secondi per fare la differenza tra la vita e la morte.
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