Piemonte

“Bernini mandante, Geuna complice”, contestazione all’inaugurazione dell’anno accademico: studenti allontanati [VIDEO] – Torino Oggi

Durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Torino, il rettore Stefano Geuna è stato contestato prima del suo intervento. Quattro studenti si sono alzati, dalla platea del Teatro Regio dove si stava tenendo la cerimonia, e hanno provato a farsi invitare sul palco per un dibattito. Fondi per le armi e la guerra a Gaza e tagli all’istruzione i temi della protesta: “Contro tagli e genocidio. Bernini mandante, Geuna complice” si legge sullo striscione srotolato, firmato CAU (Collettivo Autorganizzato Universitario).

L’intervento del Rettore interrotto dai manifestanti

“Si preoccupi dei tagli che la ministra Bernini sta facendo sul diritto allo studio – hanno gridato -. Settecento milioni in meno, se siete così democratici fateci parlare dal palco. La gente viene uccisa dalle bombe made in Usa, Italy e France”. Il rettore ha provato a continuare col suo intervento: “Vi ringraziamo, ma iniziamo”, proseguendo coi saluti istituzionali. Ma, dopo qualche attimo, altre interruzioni: “Ventuno miliardi per la difesa, due miliardi in più solo quest’anno, di cosa stiamo parlando”. Nessun confronto: i contestatori sono stati portati via da Digos e sicurezza del Teatro, mentre il rettore proseguiva col suo intervento.

La protesta fuori dal Regio

Intanto, fuori dal Regio, in piazza Castello, da questa mattina studenti e docenti precari stanno portando avanti un’altra protesta, sempre contro l’Università e i tagli del Governo all’istruzione. Al centro anche la presenza come ospite dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del PD Enrico Letta, per il suo supporto al piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro. “Il finanziamento al riarmo è posto fuori vincoli di bilancio – dichiarano i docenti dell’Assemblea Precaria Universitaria – mentre ci sono tagli all’istruzione ma anche alla sanità. Si tratta del taglio di un terzo di risorse usati per fare ricerca e pagare i nostri contratti”.




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