Assaltarono la banca nel centro storico, condannata la banda di rapinatori
Si è concluso con la condanna dell’intera banda il processo che vedeva sul banco degli imputati i tre malviventi che, il 7 maggio del 2024, cercarono di rapinare la filiale riminese del Banco San Geminiano e San Prospero tenendo bloccati all’interno dell’istituto di credito cinque dipendenti e tre clienti, tra cui l’addetto stampa della Prefettura. Caduta l’accusa di sequestro di persona, il gip del Tribunale di Rimini Raffaella Ceccarelli ha ritenuto colpevoli di tentata rapina pluriaggravata in concorso con recidiva il 66enne, il 63enne e il 28enne, tutti originari del napoletano e residenti a Torino. I primi due, difesi dagli avvocati Enrico Graziosi e Marco Gramagli, dovranno scontare 2 anni e 2 mesi mentre per il terzo, difeso dall’avvoato Salvatore Rotondo, la condanna è stata di 1 anno e 5 mesi. Tutti e tre si trovano già in carcere in quanto colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare per una rapina in villa commessa a Torino il 14 febbraio del 2024.
I malviventi erano entrati in azione poco prima delle 12 nell’istituto di via Circonvallazione Occidentale: coi volti parzialmente coperti dai cappellini e armati di coltelli, avevano minacciato quanti si trovavano all’interno della banca per costringere i cassieri a consegnare i contanti. A tradire i malviventi, secondo le prime ricostruzioni, era stata l’attesa necessaria a far scattare l’apertura a tempo della cassaforte che aveva dilatato i tempi. Mentre aspettavano l’apertura, infatti, i dipendenti sono riusciti a far partire l’allarme che aveva fatto accorrere in via Circonvallazione Occidentale le pattuglie dei carabinieri. La filiale era stata così circondate e, come aveva raccontato uno degli ostaggi, quando i rapinatori si erano resi conto di essere oramai bloccati avevano capito che l’unica soluzione era quella di arrendersi. I militari dell’Arma erano quindi entrati nell’istituto con gli stessi malviventi che avevano consegnato spontaneamente i coltelli mettendo la parola fine alla rapina.
Leggi le notizie di RiminiToday su WhatsApp: iscriviti al canale
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Raffaele De Florio, avevano spiegato al magistrato di essere partiti da Torino la mattina stessa per recarsi a Pescara “in cerca di un lavoro per la stagione estiva”. Arrivati a Rimini intorno all’ora di pranzo, città che visitavano per la prima volta, si erano trovati davanti all’istituto di credito e “senza aver pianificato nulla” avevano deciso di rapinare la filiale. Un colpo, quindi, che sarebbe stato messo in piedi in pochi minuti ignorando completamente di trovarsi nel cuore del centro storico e a pochi passi da Questura e caserma dei carabinieri. “Abbiamo fatto una str…ta”, avevano ammesso candidamente davanti al giudice ribadendo tuttavia di non aver mai avuto intenzione di fare del male ai dipendenti e ai clienti tenuti in ostaggio.
Source link