Società

Animali al circo, il divieto viene rimandato un’altra volta. Ma perché?

Gli animali al circo gli italiani non li vogliono proprio più. C’è già una legge del 2022 che lo stabilisce. Eppure il nostro Governo non vuole renderla utilizzabile e continua a rimandare il momento in cui, finalmente, anche l’Italia, come altri cinquanta Paesi nel mondo, potrà godere di uno spettacolo circense senza esibizioni e sfruttamento degli animali.

Il Consiglio dei Ministri ha infatti proposto al Parlamento un disegno di legge ad hoc per spostare dal 18 agosto 2025 al 31 dicembre 2026 l’approvazione del decreto attuativo della legge già approvata, senza il quale la stessa legge rimane inutilizzabile.

Per la terza volta, dunque (la prima data era il 18 febbraio 2023, poi il 18 agosto 2024 quindi quest’anno), il Governo Meloni blocca il decreto attuativo del Codice dello Spettacolo che era stato approvato in via definitiva nel luglio 2022 per andare a sostituire la precedente normativa, decaduta del 2019. Lo fa dopo che il ministro della Cultura e della Spettacolo Alessandro Giuli si era speso in prima persona nel question time alla Camera annunciando l’imminente attuazione della normativa solo qualche mese fa.

Bloccato per la terza volta il codice attuativo della legge del 2022

«Sconcertante, incredibile, una nuova lavata di mani. Per la terza volta il Governo Meloni proroga la sofferenza degli animali sfruttati nei circhi» denuncia Gianluca Felicetti, presidente di LAV che solo ad aprile aveva prodotto e presentato nei cinema L’ultimo spettacolo, Storia di una liberazione, il film di Andrea Morabito, che racconta la lunga vicenda che portò alla condanna definitiva per maltrattamento degli animali al circo Martin e dei suoi proprietari e al sequestro degli animali che avevano sfruttato per anni. La Lav sottolinea ancora che soltanto «due settimane fa il Parlamento aveva approvato la nuova Legge contro i maltrattamenti sugli animali, facendo dichiarare a parlamentari di maggioranza che ora sono “soggetti di diritto”. Alla prima occasione per dare concreta attuazione ad una Legge approvata dal Parlamento, il Governo smentisce sé stesso, disattendendo la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini italiani e prorogando ulteriormente le sofferenze degli oltre 2000 animali ancora costretti a vivere nei circhi e ad essere utilizzati in spettacoli umilianti». Una stima che la Lav aveva ottenuto tramite un monitoraggio sul territorio, che rilevava inoltre come i circhi italiani detengano un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

Un circo senza animali: la speranza per il futuro

Un circo senza animali, che già esiste da anni e con successo grazie alla capacità di reinventarsi di alcune realtà italiane e straniere, accoglierebbe così le richieste dei 240mila firmatari della petizione della LAV a riguardo e i pronunciamenti della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari, dei Consigli regionali di Lombardia e Lazio, di Consigli comunali come Verona, Cagliari, Perugia, Roma che si sono espressi ancora nelle scorse settimane in favore della dismissione dell’utilizzo degli animali nei circhi. E non solo: esprimerebbe anche la volontà di quel 76% di italiani che, secondo il il 37esimo Rapporto Italia dell’Eurispes pubblicato a maggio 2025, afferma di essere contrario all’utilizzo degli animali nei circhi, così come il 78,7% si dice contrario alla vivisezione, il 68,3% alla caccia, e il 79,4% all’utilizzo delle pellicce.


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