Angsa Abruzzo vince in tribunale e garantisce cure a sette bambini di Chieti e Pescara con autismo
L’Angsa Abruzzo (Associazione genitori persone con autismo) ha conquistato un altro risultato in tribunale, vincendo l’ennesimo ricorso sulle liste d’attesa. L’associazione regionale, guidata da Alessandra Portinari, con il pool di avvocate Maria Franca D’Agostino e Lola Aristone, negli ultimi mesi, grazie ai ricorsi effettuati davanti al giudice, ha permesso a sette famiglie in lista di attesa, di poter effettuare le cure ai propri figli.
Nei mesi scorsi sette famiglie di Pescara e Chieti si sono rivolte all’Angsa dopo aver ricevuto la diagnosi di autismo e dopo essere state inserite nelle liste di attesa. Alcune di loro hanno fatto sacrifici enormi per sostenere le spese delle cure, altre si sono rassegnate in attesa di essere chiamate, mentre il tempo passato non potrà essere recuperato. La famiglia, in questione, ha contatto l’associazione che con le avvocate si è rivolta al tribunale di Pescara. Il giudice, quindi, nei vari casi ha ordinato alla Asl la presa in carico dei minori, da ultimo la Asl, a seguito della notifica del ricorso, ha dato impulso alla immediata presa in carico.
“Un risultato importante, grazie al lavoro certosino delle avvocate, che ha consentito a sette famiglie un diritto sancito dalla legge. Con il nostro intervento abbiamo tutelato la salute di sette minori e garantito l’accesso alle cure – afferma la presidente Portinari – . La legge 18 agosto 2015, n. 134, che la Regione Abruzzo ha recepito nel 2017, sancisce infatti il diritto delle persone con disturbi dello spettro autistico a prestazioni di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato. Questo significa che la Asl deve fornire le terapie, i trattamenti e i servizi necessari per il bambino, utilizzando metodi e strumenti scientificamente comprovati. Le famiglie hanno già iniziato le terapie in centri accreditati nella provincia di Pescara e Chieti, ma dovrebbe essere così anche per gli altri bambini in attesa da troppo tempo. Purtroppo tanto ancora si deve fare perché la situazione in tutte le Asl abruzzesi è molto critica e le famiglie sono in grave difficoltà. Le famiglie appena ricevono la diagnosi sono disorientate e alcune di loro non sanno che l’intervento precoce è determinante nei primi anni di vita per migliorare il futuro di questi bambini, che un giorno saranno adulti e che graveranno ancora di più sulla sanità regionale senza delle cure adeguate. In questi mesi abbiamo rivolto un appello rimasto inascoltato affinché si adegui il budget del fabbisogno rispetto alle esigenze reali su tutto il territorio regionale”.
“I tetti di spesa e i budget annuali predefiniti costituiscono un grosso problema per la presa in carica dei bambini con spettro autistico – spiegano le avvocate Maria Franca D’Agostino e Lola Aristone – , tuttavia tali statuizioni non possono giustificare la mancata erogazione dei trattamenti urgenti ed indispensabile per la cura dei minori. I limiti di spesa, infatti, non possono incidere sul diritto alla prestazione, trattandosi del diritto alla salute, garantito dall’art. 32 della Costituzione e dalle disposizioni generali dell’ordinamento sanitario. La Corte costituzionale ha ripetutamente precisato che le esigenze della finanza pubblica non possono, nel bilanciamento del legislatore, comprimere il diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana, in particolare, ha affermato la necessità, per i cittadini in disagiate condizioni economiche, o indigenti secondo la terminologia dell’art. 32 della Costituzione, a che siano loro assicurate cure gratuite. Siamo pertanto molto contente di aver potuto aiutare famiglie indigenti nella presa in carico presso le strutture accreditate dei bambini con spettro autistico”.
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